Play for the Future. Lo sport come motore di reinserimento sociale: Milan e Fondazione Cdp vanno in gol - Affaritaliani.it

Sport

Play for the Future. Lo sport come motore di reinserimento sociale: Milan e Fondazione Cdp vanno in gol

Nuova edizione 'Play for the future'. Nordio: "Quando Scaroni è venuto a propormi questa idea, mi ha trovato entusiasta"

di redazione

"Play for the Future", il progetto dedicato al reinserimento sociale

Favorire il reinserimento sociale dei giovani coinvolti nei circuiti penali attraverso percorsi di educazione sportiva e di orientamento professionale.

Questo l’obiettivo del progetto 'Play for the Future', promosso da Fondazione Milan e Fondazione Cdp, in collaborazione con il ministero della Giustizia. Nata nel 2023, l’iniziativa si è arricchita in questa edizione del contributo di un ulteriore partner strategico, la Federazione italiana giuoco calcio, che, attraverso il settore giovanile scolastico, si occuperà dell’organizzazione del programma didattico rivolto ai giovani partecipanti al percorso educativo e nel rilascio degli attestati partecipativi.

La prima edizione del progetto si è conclusa a luglio 2024, raggiungendo complessivamente, tra attività di educazione sportiva e di orientamento e avviamento al lavoro, circa 100 ragazzi sottoposti alla misura penale della messa alla prova nelle città di Napoli, Bari, Catania e Palermo.

"La pena tende al reinserimento soprattutto per i minori. Le parole d'ordine per coniugare la certezza e la funzione rieducativa della pena sono due: il lavoro, che affranca dai pericoli della vita ossia l’ozio e il bisogno, e lo sport", le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio, auspicando che iniziative di questo genere prolifichino "nel campo degli altri sport e del lavoro, poiché i detenuti in via di liberazione sono spesso presi dall'ansia del lavoro, della paura del futuro".

Per Paolo Scaroni, presidente di Ac Milan e Fondazione Milan il "progetto testimonia come la collaborazione tra realtà pubbliche e del terzo settore possa avere un impatto concreto e positivo sulle vite di tanti giovani del nostro Paese". Un’iniziativa "ad alto impatto sociale, che unisce sport e formazione per aprire nuove vie di inclusione a giovani che stanno vivendo momenti di difficoltà. L’obiettivo è duplice: offrire strumenti per rimettersi in gioco e prevenire la dispersione del capitale umano", sottolinea il presidente di Fondazione Cdp Giovanni Gorno Tempini.

“Siamo orgogliosi di poter contribuire allo sviluppo di una progettualità così importante. I ragazzi rappresentano il futuro del nostro Paese e la Figc, in virtù dei numeri e del coinvolgimento generati dal mondo del calcio, è consapevole del suo ruolo all’interno della nostra società e sente viva la responsabilità di favorire processi educativi in tutti gli ambiti della vita sociale, dal campo sportivo alla scuola, passando appunto per le carceri", ha spiegato Gabriele Gravina, presidente Figc.

Play for the Future, Nordio: "Quando Scaroni è venuto a propormi questa idea, mi ha trovato entusiasta"

“Si deve tendere alla rieducazione del detenuto, soprattutto se minore. Spesso i minori sono vittime, perché messi nelle condizioni di sbagliare senza nulla togliere alla responsabilità individuale. Le parole d’ordine tra certezza della pena e rientro in società sono due: lavoro e sport. Il lavoro affranca la persona da ozio e bisogno, lo sport rileva l’attenzione carceraria; nel carcere le energie vengono compresse ed esasperate se non trovano uno sbocco fisiologico. E quindi eccoci qua, con lo sport più popolare del Paese. Quando Scaroni é venuto a propormi questa idea più di due anni fa, mi ha trovato entusiasta”.