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Vacanze 2025, aumentano gli indecisi: il 24% degli italiani non ha ancora deciso se partire

La sesta edizione della ricerca realizzata da Wonderful Italy con l’istituto Izi: un italiano su quattro non ha ancora deciso se andrà in ferie. Il doppio rispetto agli anni precedenti

di redazione

Vacanze 2025, aumentano gli indecisi: il 24% degli italiani non ha ancora deciso se partire

Cresce il numero di italiani incerti sulle vacanze estive: secondo la sesta edizione della ricerca realizzata da Wonderful Italy con l’istituto Izi, il 24% non ha ancora deciso se andrà in ferie, il doppio rispetto alla media del 12% degli anni precedenti. Un dato che riflette un clima di maggiore cautela e attenzione alle spese. Anche la quota di chi ha già deciso di partire cala leggermente, passando dal 68% del 2024 al 64%, interrompendo un trend positivo che durava da anni.

A influenzare le scelte sono soprattutto i fattori economici: il 62% degli intervistati indica l’inflazione come prima preoccupazione, seguita da una più generale insicurezza economica (61%). Ma nel 2025 entra con forza anche il contesto geopolitico: il timore legato ai conflitti internazionali è segnalato dal 57%, superando nettamente altre motivazioni come le incertezze sul lavoro o il cambiamento climatico.

L’Italia resta la meta preferita, ma aumentano gli indecisi

Il Belpaese si conferma ancora una volta la destinazione più scelta, anche se in lieve calo: dal 76% del 2024 si passa al 72% nel 2025. A determinare la flessione è soprattutto l’aumento degli incerti, che passano dal 3% al 7%. Le partenze verso l’estero restano sostanzialmente stabili.

Il mare domina ancora le preferenze con il 58% degli italiani, pur registrando un lieve calo. La montagna scende dal 18% al 15%, mentre le città d’arte raddoppiano: passano dal 7% al 14%, segnale di un interesse crescente per il turismo culturale e urbano, in alternativa alla tradizionale vacanza balneare.

Hotel e case vacanza: le scelte si polarizzano

Sul fronte dell’alloggio, l’hotel si conferma la prima scelta con un aumento dal 38% al 40%, mentre le case vacanza si mantengono stabili al 31%, preferite da un italiano su tre. In calo tutte le altre opzioni, tra cui bed & breakfast, agriturismi e campeggi.

Chi sceglie la casa vacanza lo fa principalmente per il comfort (28%) e la possibilità di risparmio (26%), mentre perde importanza la motivazione legata alla privacy, che scende dal 17% al 10%.

Secondo il 66% degli intervistati, gli affitti brevi e le case vacanza portano benefici economici alle località in cui si soggiorna. Tra chi ha un’opinione positiva, il 39% sottolinea il valore del recupero abitativo e il 38% ne apprezza l’impatto sul commercio e sulla ristorazione locali. Solo l’11% ha un’opinione contraria, mentre il 23% si dichiara neutrale.

Wonderful Italy: “La casa vacanza è ormai un formato consolidato”

“Il dato sulla stabilità delle case vacanza dimostra come questa formula non sia più percepita come un’alternativa low cost, ma come una modalità di soggiorno che offre comfort, autonomia e maggiore flessibilità”, commenta Michele Ridolfo, CEO e co-founder di Wonderful Italy. “Il turista di oggi non cerca solo un letto, ma un’esperienza personalizzata, adatta a famiglie, coppie e viaggiatori senior”.

“Assistiamo a una polarizzazione tra hotel e case vacanza, a scapito delle soluzioni intermedie”, aggiunge Antonio Rainò, direttore marketing dell’azienda, che cura la ricerca dal 2020. “Questo riflette il bisogno di formule più strutturate e affidabili”.

Wonderful Italy, realtà leader nella gestione di case vacanza, conduce questa indagine annuale in collaborazione con istituti di ricerca come Izi, monitorando l’evoluzione delle abitudini degli italiani in ferie e offrendo strumenti utili per leggere un mercato turistico in costante trasformazione.