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Il Consiglio dei Ministri ha approvato la riforma del Decreto Trasparenza che, riconoscendo per la prima volta il diritto dei cittadini di accedere ai documenti e ai dati delle pubbliche amministrazioni, ha dato al nostro Paese il suo primo Freedom of Information Act.

La vera trasparenza sarà raggiunta solo quando saremo certi di avere accesso facile e immediato alle informazioni nelle mani dello Stato. Ci sono ancora diversi aspetti del testo che preoccupano: in particolare ci sono alcune eccezioni ancora indefinite, è stata introdotta l’eliminazione di alcuni obblighi di pubblicazione e prosegue la mancanza di sanzioni. Ad esempio citiamo il caso degli “interessi pubblici inerenti la politica e la stabilità economica e finanziaria dello Stato” - che si prestano ad essere alibi per le amministrazioni che non hanno voglia di fare vera trasparenza.

Avere accesso alle informazioni raccolte dallo Stato - in nome dei cittadini e con risorse dei cittadini - non è un’esigenza solo di giornalisti, lobbisti ed esperti. È un diritto universale, che è alle fondamenta della nostra libertà di espressione perché è il presupposto di una piena partecipazione come cittadini alla vita democratica.

Il diritto di accesso all’informazione è regolato da norme conosciute internazionalmente come “Freedom of Information Acts” (FOIA). In base ad esse la pubblica amministrazione ha obblighi di informazione, pubblicazione e trasparenza e i cittadini hanno diritto a chiedere ogni tipo di informazione prodotta e posseduta dalle amministrazioni che non contrastino con la sicurezza nazionale o la privacy.

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha riconosciuto l’accesso alle informazioni detenute dai governi come diritto: oggi più di 90 Paesi democratici hanno un FOIA.

Il primo Foia italiano è stato possibile anche grazie alle pressioni che Foia4Italy, la rete che riunisce oltre 30 organizzazioni della società civile, attua da due anni su Governo e Parlamento. La dimostrazione che l’unione di associazioni, attivisti ed esperti, fa la forza è l’adesione di oltre 88 mila cittadini alla petizione per una legge evoluta sulla trasparenza.

Intanto, il Ministro Madia, dopo la positiva esperienza costituita dal blog aggiornato regolarmente da Foia4Italy e dal suo fattivo contributo al successo delle istanze presentate, ha deciso di costituire un Forum aperto e permanente di confronto tra rappresentanti della società civile e le pubbliche amministrazioni sui temi della trasparenza e della cittadinanza digitale. Un primo incontro è già stato fissato per il prossimo 6 giugno. Ci sembra un segnale molto positivo: iniziative come quella di Foia4Italy potranno trovare una sponda di ascolto più preparata e creare occasioni di confronto per ribadire le richieste e garantire una piena applicazione del nuovo decreto.

Paolo Brambilla

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