Crisi migranti, L'Ungheria allerta l'esercito - Affaritaliani.it

Affari Europei

Crisi migranti, L'Ungheria allerta l'esercito

Si inasprisce la crisi migratoria in Europa. Mentre Budapest valuta se utilizzare l'esercito per mettere in sicurezza il suo confine meridionale, la polizia ungherese ha usato i gas lacrimogeni in un centro di accoglienza alla frontiera con la Serbia.

Intanto nel Mediterraneo si registrano altri 50 morti nella stiva di un barcone e il cancelliere tedesco Angela Merkel, che ha visitato, per la prima volta in dieci anni, un centro di accoglienza in Sassonia contestato dai neonazisti, e' stata accolta da una salve di fischi.

La polizia ungherese, inviata in forze sul confine con la Serbia, ha sparato lacrimogeni per contrastare circa 200 migranti che si rifiutavano di farsi schedare e cercavano di lasciare il centro di Roszke, nei pressi dell'unico valico rimasto alla frontiera dove l'Ungheria sta ultimando il 'muro' di filo spinato. E' l'ennesimo segnale di una tensione crescente, confermata dalla notizia che l'Ungheria, Paese Ue alle frontiere esterne dello spazio Schengen, che deve affrontare un afflusso senza precedenti di immigrati, sta valutando se utilizzare l'esercito per mettere in sicurezza i suoi confini.

La tensione ha raggiunto il picco martedi' con l'arrivo di oltre 2.500 persone, il numero piu' alto mai registrato in una sola giornata. In maggioranza si tratta di siriani, afghani e pakistani, tra i quali 555 bambini. Ma il numero dei migranti che traversano i Balcani e' andato crescendo nelle ultime settimane, ne entrano 3mila ogni giorno in Macedonia dalla Grecia. Proprio per fronteggiare l'ondata eccezionale, il capo della polizia, Karoly Papp, ha annunciato che "dal 5 settembre il servizio di protezione al confine sara' rinforzato con l'arrivo di 2.106 agenti" che si andranno a sommare al migliaio gia' attivi sul posto.

Oggi il cancelliere Merkel e' stata accolta da urla al suo arrivo al centro accoglienza per rifugiati di Heidenau, dove nel fine settimana ci sono stati violenti scontri fra polizia ed estremisti di destra, in protesta contro l'apertura della nuova struttura. Poco prima, il presidente tedesco Joachim Gauck, aveva visitato un altro centro di accoglienza, a Berlino, e aveva denunciato "la cupa Germania" dietro la serie di attacchi xenofobi di ispirazione neo-nazista avvenuti negli ultimi giorni.

E mentre cresce il pressing sull'Ue, il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha reagito alle 'bacchettate' di Germania e Francia sul tema: proprio rivolto alla Merkel e al presidente francese Francois Hollande, che hanno sollecitato il governo italiano ad aprire i centri di registrazione per i migranti "in tempi brevi, entro l'anno", il titolare della Farnesina ha ricordato che "'Italia fa quel che deve" e anche "molto di piu'".