Affari Europei
Grecia, nuovo esame per Tsipras. Ue stizzita per il rinvio sulle pensioni

Nuovo test sulla tenuta e sull'autorità di Alexis Tsipras. Il Parlamento greco è chiamato a votare il secondo pacchetto di riforme previsto dal piano di salvataggio. Riforma del processo civile e fallimento delle banche i temi caldi. Rinvii su pensioni e agevolazioni fiscali. Il premier guarda ai voti dei centristi ed è grazie a quei voti che prevede di incassare l'ok e continuare la sua avventura di governo.
I militanti di Syriza fedeli a Tsipras, alla vigilia del fondamentale voto, hanno attaccato gli oppositori: "Fino a oggi abbiamo visto dichiarazioni eroiche e critiche ma di piani alternativi nessuno ne ha presentati". La portavoce del governo Olga Gerovasili ha dichiarato che si prevede di concludere le trattative con i creditori entro il 20 agosto, con i negoziati che dovrebbero partire subito dopo il voto di oggi.
Insieme ai suoi partner di coalizione dei Greci Indipendenti, Tsipras dispone di 162 seggi ma la ribellione della scorsa settimana ha portato il numero a 123. Un numero davvero risicato. Alcuni funzionari di governo sostengono che se dovesse scendere al di sotto dei 120 deputati, vale a dire il minimo indispensabile per vincere un voto di fiducia, Tsipras sarebbe chiamato a dimettersi. Anche se altri dicono che in caso di voto di fiducia le opposizioni europeiste gli darebbero l'ok per continuare sulla strada delle riforme.
Nel frattempo tra i greci la popolarità di Tsipras è in aumento, nonostante il "no" al referendum del 5 luglio sia stato sostanzialmente ignorato o disatteso dal piano poi effettivamente approvato dal governo di Atene. Insomma, i greci vogliono comunque dargli fiducia e lui ha la possibilità di portare a casa il piano di salvataggio e spiegare al suo popolo i motivi delle sue azioni, votate alla "responsabilità".
La seconda tranche di riforme, come detto, oltre alla riforma del processo civile prevede l'introduzione anche in Grecia della direttiva europea sul salvataggio degli istituti di credito. Qualcuno, specie a Bruxelles, si è insospettito per i rinvii su agevolazioni fiscali e pensioni, leggendo in questo fatto una mancata volontà della Grecia di andare fino in fondo. Ma ora a Tsipras importa portare a casa una nuova spinta alla sua azione di governo prima di affrontare due temi così scottanti.