Irlanda, crescita oltre il 6%: meno tasse e addio austerity - Affaritaliani.it

Affari Europei

Irlanda, crescita oltre il 6%: meno tasse e addio austerity

Meno tasse, più welfare e soprattutto addio austerity. L'Irlanda vola e cambia passo. Dopo anni di lacrime e sangue, il Paese è diventato un grandioso caso di successo per l'Unione Europea. Dublino ha annunciato il primo budget "espansivo" dopo 4 anni durissimi sotto tutti i punti di vista. Ma ora la tempesta è finita a l'Irlanda ha deciso di voltare pagina con un miliardo e mezzo di tagli alle tasse e soprattutto un netto incremento della spesa.

Il tutto grazie alle nuove straordinarie stime di crescita indicate dal governo irlandese, vale a dire un ottimo +6,2 per cento nel 2015 e un +4,3 per cento nel 2016. Numeri importanti che hanno permesso all'esecutivo di coalizione centrista guidato da Fine Gael e laburisti di dare una svolta netta alla politica economica adottata negli scorsi anni nel pieno della crisi economica.

Il grosso dei tagli alle tasse, come spiega il Sole 24 Ore, è concentrato sulla Universal Social Charge, un’imposta supplementare sui redditi superiori ai 12mila euro introdotta nel 2011, che sarà ridotta di circa 600 milioni di euro. Un toccasana per tanti irlandesi, che si sono visto anche promettere un’abolizione progressiva della tassa dal 2016. In arrivo anche aumenti per assegni familiari (5 euro al mese) e tredicesime dei pensionati, incentivi fiscali per l’agricoltura e per i lavoratori autonomi.

Insomma, davvero un cambio di passo che verrà accompagnato da un aumento degli stipendi, col salario minimo che sarà portato da 8,65 a 9,15 euro all’ora. Non è tutto, l'Irlanda adotterà anche un netto aumento della spesa sociale, con sostegno alle famiglie e alla spesa. Già, perché i numeri sono davvero dalla parte di Dublino, con la disoccupazione che nel 2015 è calata al 9,5% e che potrebbe ulteriormente abbassarsi al 6,2% da qui ai prossimi 5 anni. Con questo cambio di passo il governo centrista spera anche di garantirsi la permanenza al potere dopo le elezioni della prossima primavera. Il senso è chiaro: "Vi abbiamo salvato con l'austerity, ora torniamo a crescere insieme".