Polonia, sfida all'Ue su Nord Stream. E Tusk critica Juncker - Affaritaliani.it

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Polonia, sfida all'Ue su Nord Stream. E Tusk critica Juncker

La Polonia "non sta minando l'Ue", e tra Unione europea e Varsavia "non ci sono conflitti". Lo ha detto il presidente polacco, Andrzej Duda, in conferenza stampa a Bruxelles al termine dell'incontro con il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk. La Commissione europea ha avviato l'esame approfondito sul rispetto dello stato di diritto Ue dopo le riforme del governo polacco conservatore sul settore dei media e della Corte costituzionale. "Molte dichiarazioni sono state fatte a mezzo stampa, quando vorrei un dialogo basato sui fatti", ha detto Duda. "Fornirò spiegazioni sulla situazione in Polonia e sono convinto che alla fine queste informazioni, creazioni che nulla hanno a che fare con la realtà, spariranno".

A proposito di governo e questioni interne, il presidente della Polonia ha sottolineato che "il cambio di un partito al governo all'interno di un sistema democratico non è un problema, sarebbe un problema il contrario, se uno stesso partito restasse al potere per molto tempo". Duda si è poi lasciato andare a una citazione da Star Wars: "La Polonia ha abbandonato il lato oscuro ed è passata al lato chiaro della forza. Siamo usciti dalla sfera sovietica, e adesso facciamo parte dell'Ue, e nessuno puo' dubitare che vogliamo essere parte della comunità europea e rafforzarla, ma anche preservare sovranità".

Varsavia alza anche la voce sul progetto di gasdotto Nord Stream. "Non siamo d'accordo con questo investimento. Non ha niente a che fare con l'economia, è solo un investimento politico", ha affermato Duda, incassando poi le parole di Tusk il quale ha sottolineato che "su Nord Stream abbiamo un approccio convergente".

Nel frattempo, sul caso Polonia, va in scena uno scambio di vedute tra due delle massime istituzioni Ue. "L'avvio dell'esame approfondito sulla possibile violazione polacca dello stato di diritto Ue dopo le riforme su media e Corte costituzionale era qualcosa che la Commissione Europea poteva evitare", sostiene infatti il presidente del Consiglio europeo ed ex premier polacco Donald Tusk. "La Polonia non ha nemici, né a Bruxelles né altrove", ha premesso Tusk. "Credo che la Commissione agisca in buona fede, non intende umiliare nessuno, ma credo che questa verifica si potesse fare in altro modo, senza avviare la procedura".