Affari Europei
Riforme, ora Tsipras cerca alleati in Ue. Ma nessuno è disposto a dargli credito

Forte dell'appoggio ottenuto dall'Aula del Parlamento greco, Alexis Tsipras ora cercherà nuove alleanze in Europa per rinegoziare il terzo pacchetto di aiuti ottenuto settimana scorsa da Bruxelles sul filo di lana. Ad annunciarlo è stato lo stesso premier che, davanti ai deputati, ha chiesto di votare le riforme per poter poi andare in Europa a chiedere maggiori margini.
"A partire da domani si dovranno negoziare di nuovo le condizioni dell'accordo. Dobbiamo utilizzare ogni alleanza in Europa per migliorare l'accordo conclusivo", ha affermato il premier, e ha ribadito di dover applicare un accordo in cui non crede: "Nessuno può affermare che il governo greco sia l'autore del programma", ha sottolineato il primo ministro.
Gli sherpa del governo greco sono in fermento per sondare le posizioni dei possibili alleati ellenici a Bruxelles e nelle altre capitali d'Europa. Ma per ora nessuno è disposto a concedere spazio a Tsipras. L'Unione ha sfiorato la catastrofe settimana scorsa e si è salvata in extremis, con un accordo che prevede una serie di riforme appena sufficienti, secondo i falchi, a rimettere in ordine i conti ellenici.
Certamente il ministro delle finanze tedesco Scheauble non ha intenzione di concedere spazio ad Atene. E sulla stessa linea sono anche gli altri Paesi rigoristi: Finlandia, Olanda e Austria in primis. Ma neppure gli altri Paesi del Mediterraneo daranno corda a Tsipras. Per Portogallo e Spagna, oltre all'Irlanda, la crisi è stata molto dure e ancora risentono delle riforme lacrime e sangue varate anni fa. A sostenere Atene c'è solo Cipro, certo non un gigante in Consiglio.
E l'Italia e la Francia? Hollande è troppo debole sul versante politico nazionale per potersi esporre, mentre i conti pubblici francesi certo non mettono Parigi nelle condizioni di poter alzare la voce a Bruxelles. Idem l'Italia che nelle istituzioni europee sta cercando alleati per ammorbidire l'austerity tedesca e certo non può esporsi per agevolare il governo ellenico, per giunta di estrema sinistra.