Luca Argentero è Luca Argentero. Bello, bravo. Sicuramente uno degli attori più quotati del cinema italiano. La sua cifra stilistica è sotto gli occhi di tutti. Sorriso raggiante, sguardo profondo, capacità espressiva: l'ex, ormai storico, concorrente del Grande Fratello sta spopolando con la serie tv Doc - in onda su Rai1.
Ma Luca ha un sogno nel cassetto, che confessa in diretta a "Non stop news" su RTL1025. “Un ruolo che vorrei interpretare? Mi manca il wester”, racconta al telefono con Fulvio Giuliani, Giusi Legrenzi e Pierluigi Diaco.
“E'stata un'enorme scommessa vinta a questo punto, perché ormai il parametro di qualità - soprattutto delle serie medical - è quello internazionale. Il grande orgoglio sta nell'essere riusciti a portare su Rai Uno un pubblico abituato a guardare serie internazionali, e non è un caso che DOC sia in onda in Portogallo, in Spagna ed è stata venduta in mezza Europa e in America”, dice l'attore torinese.
La sua carriera è cominciata quasi 20 anni fa e sulla quale l’attore fa il punto dando grande merito alla fortuna. “Sono molti anni e parte del pubblico era troppo giovane per vedere le primissime cose” - continua a Non Stop News. “Sono stato molto fortunato, ho incontrato sulla mia strada grandissimi registi, grandissimi maestri, mi hanno fatto delle proposte incredibili sin dall'inizio della carriera ed è stato facile cavalcare l'onda. Poi bisogna essere pronti e affrontare quelle sfide, ma il mio percorso è stato fortunato, mi riconosco il merito di aver saputo giocare la fortuna ma ho ricevuto grandi opportunità sin da subito. Sono passati 18 anni da quando ho fatto il Grande Fratello, ho scoperto un mestiere che mi piaceva ed è già una fortuna”.
Argentero, poi, racconta il periodo post universitario - dopo aver conseguito la laurea. I libri non li ha mai abbandonati. “Nel post università avevo una grande nebbia davanti su cosa avrei voluto fare della mia vita, incontrare un lavoro che può diventare una passione è un grande lusso. Se in più arrivano grandi proposte, grandi registi come Comencini ed Ozpetek, è vero che uno deve saperle sfruttare, ma se quelle opportunità non ti arrivano c'è poco da fare”, dice. E alla fine il segreto svelato, custodito nel cassetto sottochiave. “Dopo un pò di anni barri le caselline: la commedia divertente fatta, la serie fatta, ho fatto un piccolo supereroe, ho fatto il documentario d'arte, il dramma. Ammetto che rispetto alla mia passione da spettatore c'è un'enorme casellina che appartiene al passato del cinema italiano che è il western e che secondo me sarebbe bello riproporre oggi e non mi dispiacerebbe”, conclude Argentero.