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Adozione mite e famiglia d'origine: tutto quello che ti serve sapere
(Fonte: Pexels)

Adozione mite, dalla definizione ai vincoli familiari: il punto 

“Gentile Avvocato, mi chiamo Laura e voglio adottare un bambino. Tra i vari tipi di adozione ho sentito parlare di adozione mite, mi sa dire in cosa consiste esattamente?”

Gentile Lettrice, l’adozione mite è una forma di adozione, nata dalla prassi giurisprudenziale, che mira a tutelare il più possibile gli interessi del bambino, permettendogli di mantenere i legami con la sua famiglia d’origine. Si ricorre a questo tipo di adozione quando i genitori biologici del minore risultano inadeguati a curare e crescere il figlio per ragioni economiche o materiali, anche temporanee. Per potersi procedere all’adozione mite il minore non deve trovarsi in stato di abbandono, altrimenti si rientrerebbe nella cosiddetta adozione legittimante, e il figlio non potrebbe avere più contatti con la famiglia biologica e assumerebbe il cognome degli adottanti.

Nel nostro ordinamento non esiste una norma giuridica che disciplini questo tipo di adozione, ma la Corte di Cassazione l’ha più volte riconosciuta, affermando che “c’è l’obbligo giuridico, prima di dare in adozione un bambino, di verificare se quel bambino può mantenere i rapporti con la famiglia d’origine”. La giurisprudenza sancisce questo principio partendo dall’assunto dell’articolo 1 della legge 184/83 che recita “il minore ha diritto di essere educato nell’ambito della propria famiglia”.

Di fatto, l’adozione mite è stata configurata per risolvere tutti i casi nei quali la famiglia d’origine è presente, ma incapace o impossibilitata a esercitare il proprio dovere genitoriale e, per l’interesse del bambino, si persegue una strada di aiuto e sostegno.

Quindi, se il giudice  dovesse ritenere di essere di fronte a una parziale incapacità genitoriale, potrebbe decidere di dare il minore in adozione mite che prevede un percorso graduale di inserimento nella nuova famiglia, ma che, dopo qualche anno, potrebbe risolversi anche in un ritorno del minore nella famiglia d’origine; anche perché, durante il periodo di affidamento alla nuova famiglia il minore continuerà a mantenere un rapporto stabile e continuativo con i genitori biologici conservando anche il loro cognome.

Concludendo, questa tipologia di adozione rappresenta una risposta moderna e innovativa all’adozione legittimante sentita come ormai superata e persino intrisa di una sorta di egoismo. 

Studio Legale Bernardini de Pace*

 

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