Roma, (askanews) - Una classe speciale, la sezione H, in cui il preside Alessandro Preziosi ha riunito gli studenti più problematici della scuola: troppo esuberanti, svogliati, più interessati agli scherzi o al look che ai libri, o poco socievoli. Casi ritenuti "disperati" ed "elementi di disturbo" per gli altri. Sono i ragazzi di "Classe Z", il film di Guido Chiesa che racconta una scuola di oggi attraverso un gruppo di giovani di un liceo scientifico nell'anno della maturità.Una commedia che dipinge un quadro avvilente, ragazzi soli che non trovano stimoli allo studio, e professori che hanno perso le speranze e preferiscono leggere il giornale in classe. Un film nato dall'incontro con il portale Scuola Zoo, che da anni si occupa di scuole medie e superiori, registrando anche gli umori degli studenti.Il regista: "Abbiamo raccolto una serie di problematiche, tra cui: gli studenti non si sentono valorizzati, ma sottostimati dalla scuola, si annoiano a scuola e sentono che la scuola è troppo incentrata su voti, verifiche e interrogazioni".Una realtà che gli raccontavano anche le sue figlie. "Credo che debba essere il punto di partenza per ripensare la scuola: ascoltarli, perché ci stanno dicendo che la scuola, cosi com'è ora, non per colpa dei professori, non funziona".Ragazzi in cerca di qualcuno che li ascolti e provi a capirli, così come fa un solo insegnante: il professor Andreoli, Andrea Pisani. "Chi aiuta i ragazzi a maturare è un professore che passa da un metodo a un ascolto, rappresenta la grande maggioranza di quelli che fanno questo lavoro con entusiasmo in mezzo a mille fatiche". "Il problema è che si trovano davanti a un mondo dei giovani totalmente cambiato".Gli studenti "ghettizzati" troveranno la loro strada, aiutando lo stesso professore a capire il metodo da adottare con le nuovi generazioni. Ma il film non è una denuncia della scuola di oggi o dei professori: "Non una denuncia ma un motivo di riflessione, spero che lo vedano non solo i ragazzi, ma adulti, genitori e professori e che riflettono: talvolta le menti più brillanti sono quelle che danno più problemi". "