Nuovo Dpcm, si va verso il coprifuoco nazionale alle 21. 100% dad superiori - Affaritaliani.it

Coronavirus

Nuovo Dpcm, si va verso il coprifuoco nazionale alle 21. 100% dad superiori

Le proposte sono state illustrate agli enti locali dal ministro della Salute Roberto Speranza

Nuovo Dpcm, proposte governo: coprifuoco alle 21. 100% dad superiori

Divieto della circolazione dalle 21, divieto di spostamento da e per le regioni con indice di alta diffusione del contagio, autocertificazione per gli spostamenti necessari per comprovata esigenza, aumento della didattica a distanza, per le scuole superiori, al 100%, trasporto pubblico locale al 50%, chiusura nel week end dei centri commerciali, chiusura dei musei, delle mostre e della zona video-giochi nei bar e tabacchi. Sono queste - si apprende - alcune delle proposte  messe sul tavolo dal governo nella riunione con i governatori, l’Anci e le province. Le proposte sono state illustrate, sempre secondo quanto si apprende, dal ministro della Salute, Roberto Speranza.

Nuovo Dpcm, Puglisi: coprifuoco alle 21 in tutta Italia

“Gli interventi saranno uniformi, poi, come scritto nel precedente Dpcm, nella propria autonomia ciascun ente locale può prevedere anche restrizioni ulteriori. Le restrizioni saranno nazionali, poi magari c’è anche la volontà di fare una distinzione tra quelle regioni che hanno già superato l’Rt 2 da quelle che hanno indici più bassi. Ma le misure saranno nazionali, come per esempio il coprifuoco alle 21 per tutto il territorio nazionale”, le conferme arrivano dal Sottosegretario al ministero del Lavoro, Francesca Puglisi su Sky Tg24. “Questo secondo Dpcm – ha spiegato - continuerà ad incentivare che le persone restino  a casa tranne che per ragioni di salute o lavoro. Stiamo cercando di lasciare fabbriche e quante più possibili attività produttive aperte. Ci saranno misure più restrittive per le Regioni che hanno un tasso di Rt superiore a 2. Purtroppo dobbiamo sacrificare la didattica in presenza, modificandola in didattica a distanza, per tutte le scuole di secondo grado e si sta discutendo in queste ore se farlo anche per la terza media, cercando di lasciare invece i bambini più piccoli con la didattica in presenza, cosa che viene garantita anche per ragazze e ragazzi con disabilità”.