Caterina Balivo torna in tv: "Parto naturale senza anestesia. Un atto d'amore" - Affaritaliani.it

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Caterina Balivo torna in tv: "Parto naturale senza anestesia. Un atto d'amore"

Caterina Balivo: "Torno a 'Detto fatto' un mese e mezzo dopo aver dato alla luce mia figlia Cora. Ho scelto il parto naturale senza anestesia, è stato un atto d

Sul numero di “Chi” in edicola da mercoledì 27 settembre, Caterina Balivo presenta per la prima volta la sua secondogenita, Cora, nata lo scorso agosto. E racconta il suo parto naturale, senza anestesia epidurale. «Ho fatto il parto come è il parto. È una scelta mia, questo sì. Io ho sempre temuto il parto e del primo scrissi su Twitter: “È un’esperienza pulp”. Anche il mio primo figlio è nato con un parto senza epidurale. Ed è stato un parto lungo, complicato, è stato completamente diverso, naturale, ma indotto. Questa volta mi sono preparata per fare un parto in casa, mi sono fatta seguire da un’ostetrica... Avevo letto il libro di Elisabetta Malvagna e mi sono chiesta: “Ma perché la cosa più naturale del mondo deve farmi tanta paura?”. Allora ho capito: quel bambino dal momento in cui nasce non è più tuo, è del mondo. C’è la paura del dolore, certo, ma soprattutto, c’è la paura che quel che è tuo non sia più solo tuo». Delle paure “pratiche”, invece, la Balivo spiega: «Ma, alla fine, se un bambino arriva da un rapporto d’amore, allora deve nascere con un atto d’amore della sua mamma. Ma chi ti aiuta nel parto? Il tuo bambino. E quello, allora, non è un dolore, il dolore è quando, boh, ti sparano...». «Non l’ho potuto fare più in casa perché ho partorito dove ero in vacanza, a Grosseto. Quella mattina avevo capito che era arrivato il momento. Mi sono alzata, ho scelto il vestito più bello: molto colorato davanti, dietro bianco, “voglio farla nascere così, con tutti i colori del mondo”, mi sono detta». La Balivo sta per tornare al suo programma, “Detto fatto”, un mese e mezzo dopo il parto. «Chi lavora in tv mi ha detto: “Devi tornare subito”, dopo neanche un giorno, in pratica. Mia zia: “Torna a lavorare l’anno prossimo”. È tutto molto relativo».