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Costume
Hillary Clinton e l'ansia da soldi. Da dove nasce l'ossessione per il lusso

Quella in corso alla Casa Bianca è l'elezione più cara del mondo e i candidati sono tra i più ricchi mai scesi in campo. Hillary Clinton non fa eccezione, pur avendo, insieme al marito Bill, una relazione complessa coi soldi. La loro coppia? Un'impresa familiare molto, molto redditizia

Se il repubblicano Donald Trump non fa mistero della sua passione per la ricchezza, anche Hillary Clinton è finita più volte nel mirino per uno stile di vita troppo dispendioso. Quest'estate, per fare un esempio, la stampa americana l'ha pizzicata con una borsa Ralph Lauren da 3.500 dollari indossata mentre, nelle vesti di nonna, si recava a far visita alla figlia Chelsea, che aveva appena avuto il suo secondo bimbo, Aidan, in una clinica di Manhattan.

Stessa polemica quando Hillary si è presentata sul palco a ringraziare i suoi sostenitori - e a condannare le disuguaglianze nella società - con una bellissima giacca Giorgio Armani da circa 12mila dollari. Per non parlare del suo celebre hairdresser nella Grande Mela, John Barrett, dove taglio e piega costano circa 600 dollari.

Uno stile di vita, insomma, ben diverso rispetto a quindici anni fa. "Quando abbiamo lasciato la Casa Bianca nel 2001 eravamo senza un soldo. Abbiamo lottato per mettere insieme le risorse per i mutui per le case e per l'istruzione di nostra figlia Chelsea. Non è stato facile", raccontò lunedì 9 giugno 2014 Hillary Clinton, intervistata in prima serata dalla celebre giornalista Diane Sawyr sul canale televisivo ABC, in occasione dell'uscita del suo libro "Hard choices", sulle vicende della diplomazia americana tra il 2008 e il 2013. Un'apparizione televisiva che per molti rappresentò il preludio alla sua candidatura alle presidenziali del 2016. Ma quel giorno segnò anche l'esplicitarsi del rapporto difficile di Hillary Clinton con i soldi, che nel corso del tempo le ha dato più di un problema di immagine.

I repubblicani, dopo quell'intervista, accusarono la politica democratica di essere fuori dalla realtà della classe media americana. L'anchor Diane Sawyer le chiese conto dei 200.000 dollari richiesti per ogni discorso: "Pensa che gli americani possano capire il fatto di prendere cinque volte lo stipendio medio in questo Paese per un discorso?". Hillary rispose: "Ho pensato che fosse molto meglio fare discorsi per fare soldi che legarsi a gruppi o aziende, come fanno molte persone quando lasciano la vita pubblica".

I CLINTON AL VERDE 

Che i Clinton lasciarono la Casa Bianca avendo sulle spalle un'enorme quantità di spese legali da pagare è vero, come ricostruisce il quotidiano Le Figaro, che ripercorre la storia economica della coppia. Hillary Clinton nel 2001 aveva un buco di 8 milioni di dollari nel suo conto in banca. La perdita nasceva in gran parte dalle spese legali sostenute per lo scandalo Lewinsky e per l'affaire Whitewater del 1993, quando l'ex collaboratore di Bill Clinton, David Hale, accusò i Clinton di una massiccia frode in quel progetto di sviluppo immobiliare.

Ben presto, però, i Clinton escono dal loro pantano economico. Nel giro di pochi anni, la coppia Clinton ammassa una fortuna enorme. Già nel dicembre 2000, Hillary firma un contratto da otto milioni di dollari per la sua prima biografia, "Living History"; Bill Clinton, dopo essere entrato nel circuito remunerativo dei discorsi, ottiene in anticipo 15 milioni di dollari per la sua biografia, "My Life". In questo modo, nel 2004 i debiti sono già estinti; durante la campagna elettorale del 2008, i Clinton rendono nota la dichiarazione dei redditi, da cui emerge un guadagno di 109 milioni di dollari in otto anni.

BILL E HILLARY, COPPIA D'ORO

Secondo il sito web finanziario Money Nation, che ha analizzato a fondo i documenti finanziari pubblici del candidato democratico, la ricchezza personale di Hillary Clinton è attualmente pari a 31,2 milioni di dollari (circa 28 milioni di euro). Si sale a un totale di 111 milioni se si calcola anche il contributo del marito. Per il giornalista e scrittore Daniel Gross, uno specialista nell'economia Usa, i Clinton vedono la politica come un'impresa familiare molto redditizia. "Una piattaforma che permette loro di monetizzare l'esperienza, i rapporti e il potere".

Usa 2016: sul sito di Hillary, lo 'smart' tax calculator di Trump

Lo scoop del New York Times, sui redditi e le relative tasse (non) pagate dal candidato repubblicano, Donald Trump, continua ad essere al centro della campagna per le presidenziali americane. Sul sito della candidata democratica, Hillary Clinton, si puo' testare un simulatore per calcolare il totale delle imposte che ciascuno pagherebbe con il 'sistema Trump'. E il risultato e' sempre uguale: Zero. Il simulatore e' presentato come lo 'Smart Tax Calculator del candidato repubblicano: chiara allusione all'uscita dello stesso tycoon del 'real estate' che, nel corso del primo duello in tv con la rivale democratica, alle accuse della Clinton, si lascio' sfuggire proprio il termine 'smart': "E' da furbi (non pagare le tasse)".

Dall'addio alla Casa Bianca Hillary e Bill Clinton hanno potuto contare su diverse fonti di reddito. Gli stipendi ufficiali, innanzitutto. Il candidato democratico ha percepito fino a 169.300 dollari l'anno quando era senatore dello stato di New York, 186.600 dollari all'anno per il suo incarico di Segretario di Stato. Da parte sua, Bill Clinton dopo aver lasciato la Casa Bianca percepisce una pensione di circa 200.000 dollari l'anno e altri benefici. Ma sono soprattutto gli extra a essere una miniera d'oro. Oltre ai libri, ci sono i famosi discorsi pubblici e sono quelli a produrre più di tutti. Secondo la CNN, Hilllary Clinton ha raccolto 153 milioni di dollari dopo aver lasciato la Casa Bianca, grazie a 729 interventi pubblici tenuti da febbraio 2001 fino a metà 2015, per un guadagno medio di 210.795 dollari per il discorso.

ZONE D'OMBRA PER HILLARY CLINTON

Una strategia redditizia, ma anche molto pericolosa. Hillary Clinton è infatti spesso accusata di conflitto di interessi, già dall'inizio della sua carriera. Dalla sua decisione di far parte del consiglio aziendale di Wal-Mart (multinazionale specializzata nella vendita al dettaglio), mentre il marito era governatore dell'Arkansas, alla sua decisione di accettare un prestito per la sua casa di famiglia a Chappaqua, nello stato di New York. L'amico ed esperto organizzatore di raccolte fondi, Terry McAuliffe - poi governatore della Virginia - mise 1,35 milioni di dollari a garanzia del mutuo da 1,7 milioni. Ma è la collezione di discorsi pagati da Wall Street che hanno portato agli attacchi più violenti alla candidata alla Casa Bianca.

Anche i suoi più stretti alleati sottolineano, in privato, come il suo rapporto con il denaro sia complesso. Le problematiche legate alla Fondazione Clinton, una delle più potenti istituzioni caritative al mondo, non spengono la polemica. Dalla sua creazione nel 2001, l'Ong ha raccolto oltre 2 miliardi di dollari. Supporta decine di progetti in tutto il mondo, dalla ricerca sui trattamenti contro l'AIDS all'inserimento delle giovani nel mondo del lavoro, ed è sostenutoa da molti donatori: cittadini americani e fondazioni americane o straniere.

I suoi detrattori sostengono che quando Hillary Clinton era a capo della diplomazia, dal 2009 al 2013, donatori stranieri hanno contribuito alla fondazione al fine di ottenere favori dal segretario di Stato americano, come nel caso di Frank Giustra, magnate del settore minerario, raccontato dal New York Times.

L'INFANZIA MODESTA

Hillary Clinton non è stata sempre ricca, comunque. Il padre, Hugh Rodham, era un uomo d'affari nel settore tessile, la madre una casalinga. Come Bill, non era un'ereditiera, anche se, alla fine della sua carriera, Hugh Rodham era il capo di una fiorente attività, con diversi stabilimenti tessili.

Per Amy Chozick, giornalista del New York Times, si deve andare indietro nel tempo, ai primi Anni Ottanta a Little Rock, in Arkansas, per capire fino in fondo chi è Hillary Clinton. Bill in quegli anni perde la corsa per la rielezione alla carica di governatore e deve trovare un nuovo lavoro, lasciando l'abitazione di rappresentanza e perdendo l'assistenza di cui la coppia beneficiava per prendersi cura di Chelsea, 9 mesi. Per la prima volta, Hillary è inquieta e si chiede: come metteremo da parte i soldi per l'educazione di Chelsea? E ancora: come ci prenderemo cura dei genitori anziani? "Era arrivato per lei il momento di rimboccarsi le mamiche e prendere in mano la situazione", ha detto Nancy Pietrafesa, amica della candidata democratica.

E' in questo momento che Hillary Clinton decide di prendere il telefono per chiedere aiuto ai suoi amici più ricchi. Seguono due anni di intenso stress. "Hillary si rende conto, a questo punto, della difficoltà di essere una casalinga e di dover lavorare senza alcun aiuto", ricorda James B. Blair, un amico avvocato vicino ai Clinton. Tra l'altro quelli erano anni in cui l'Arkansas abbondava di milionari emergenti, grazie al fiorire di aziende come Tyson o Walmart. Il denaro sembrava scorrere liberamente... ovunque tranne che a casa Clinton. E' il ricordo di questo periodo che ossessiona Hillary e che, secondo molti osservatori e parenti, spiega in parte la sua ricerca odierna - anche la sua ossessione, come qualcuno la definisce - del grande lusso.

 

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