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“Crescita progetti BIM dimostra impegno per costruzioni sempre più affidabili”

OICE, l'Associazione nazionale della Confindustria che rappresenta le organizzazioni italiane di ingegneria, architettura e consulenza tecnico-economica, ha illustrato oggi a Roma il terzo Rapporto sulle gare pubbliche 2019 che prevedono l'utilizzo delle metodologie digitali Bim (Building information modeling), nell'ambito delle procedure di affidamento di servizi di ingegneria e architettura.

Secondo OICE “sono necessarie regole certe e stabili per la digitalizzazione e bisogna fare ancora molto per assicurare omogeneità e correttezza degli atti di gara”.

I dati emersi nel corso dell'evento, dal titolo “La digitalizzazione: bandi, regole e progetti innovativi", dimostrano che, dopo la crescita del 2018 (+263,9% sul 2017), si è verificato un ulteriore balzo del 58,3% sul totale del numero delle gare dell'anno precedente. Di rilievo, inoltre, il fatto che i progetti in Bim siano chiesti anche per importanti accordi quadro. Nel 2019 sono stati pubblicati 478 bandi Bim (per un valore di 296,3 milioni di euro, rispetto al totale di 1.502 milioni di tutto il mercato dei servizi di ingegneria e architettura, il 19,7% del totale).

Positivo il commento dell’ingegnere Francesco Lupoi, Partner dello Studio Speri, associato OICE, secondo il quale “i dati che emergono dal Rapporto indicano chiaramente un interesse per la progettazione Bim, che permette un approccio integrato nello sviluppo dei lavori in edilizia. Mi auguro che, partendo dalle positive valutazioni delle associazioni di categoria, sia possibile coinvolgere attivamente anche le istituzioni e il mondo politico. Un'apertura che offrirebbe senz'altro nuove occasioni di sviluppo per l'intero settore delle costruzioni e dell’edilizia”.

“In particolare – ha sottolineato Lupoi – riteniamo che sicurezza e sostenibilità ambientale siano due punti fermi nella progettazione degli edifici del futuro e per questo sosteniamo questa modalità di progettazione, che offre al riguardo ampie garanzie. Per l'occasione, con lo Studio Speri abbiamo presentato un nostro progetto di demolizione e ricostruzione di una struttura ricettiva danneggiata dal sisma del 2016. Il progetto è stato sviluppato proprio seguendo il metodo Bim”.

“In sostanza – ha continuato – proprio grazie all’approccio Bim abbiamo potuto disporre di un contenitore di informazioni sull'edificio oggetto dei lavori, integrando in un unico modello digitale tutte le informazioni utili in ogni fase della progettazione, come ad esempio tempi, geometrie, costi, simulazioni, grafici, ma anche la ‘realtà virtuale immersiva’, che ci ha permesso di cogliere al meglio dettagli e prospettive”.

“Un altro obiettivo che vogliamo raggiungere – ha concluso Lupoi – è quello di ridurre al minimo sia l'impatto delle costruzioni sull’ecosistema che le circonda sia il consumo di risorse energetiche e ambientali”.

 

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