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Cronache
Dad stile Guantanamo, studentessa bendata: "Stai leggendo". Ed è polemica

È il giorno successivo a una delle tante manifestazioni degli studenti contro la Dad. C'è voglia di tornare a scuola ma non si può, finché i contagi non scendono gli alunni più grandi devono mantenere le lezioni a distanza. Una 15enne di seconda liceo viene interrogata in tedesco e va bene. Forse troppo, chissà. La sua insegnante teme che stia leggendo. Così le impone di continuare bendata. E scoppia la polemica.

Ormai i professori conoscono vari trucchi utilizzati dagli studenti, che naturalmente sono stati diversi e ingegnosi, con gli autori protetti da un monitor. La docente, come raccontano Repubblica e Il Corriere del Veneto, chiede alla studentessa di una scuola di Verona di bendarsi gli occhi e la ragazza lo fa davanti allo sguardo imbarazzato dei compagni collegati. Ma la notizia si diffonde prima sulle chat, poi tra gli adulti, per arrivare infine alla stampa. L'Ufficio scolastico regionale del Veneto fa partire accertamenti. Individuato l'istituto, la direttrice scolastica Carmela Palumbo contatta il dirigente che ha sentito i ragazzi e i professorii, per ricostruire l'accaduto ed eventualmente prendere provvedimenti.

Si vedrà che ne viene fuori, ma intanto succede il finimondo nell'ambiente politico. L'episodio non va giù alla sottosegretaria all'Istruzione Barbara Floridia (M5s). "La cultura del sospetto non rientra tra gli obiettivi della scuola: Il gesto della professoressa mi sembra eccessivo ed inopportuno. Abbraccio la studentessa e le invio la mia solidarietà", dice. Più soft il giudizio del sottosegretario all'Istruzione Rossano Sasso (Lega). "Credo si tratti di un episodio isolato, che giustamente andrà approfondito dalla dirigenza dell'istituto". Il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, stigmatizza l'accaduto e annuncia un'interrogazione. Per l'Unione degli studenti si tratta di un episodio inaccettabile. Tempo fa, ricorda Luca Redolfi che guida l'Uds, "lanciammo la Carta dei diritti delle studentesse e degli studenti in Dad, che puntava a evitare il ricrearsi di queste situazioni. Il fatto che a un anno dall'inizio della pandemia continuino a verificarsi, rende ancor più necessario e urgente la messa in campo di strumenti di tutela per gli studenti. Il ministro dell'Istruzione ci ascolti!". Ma non è la prima volta che un docente fa bendare degli studenti per evitare suggerimenti: a fine ottobre scorso a Scafati, in Campania, durante un'interrogazione di Latino e Greco, un'insegnante aveva chiesto ai ragazzi collegati di mettere una benda sugli occhi perché non potessero sbirciare dal libro di testo e dagli appunti, provocando l'ira degli studenti. E se la furbizia italiana è di certo già sviluppata nei giovani, non ci si può non chiedere se c'è un limite alle misure prese per contrastarla.

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