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Cronache
Fichi Ventura, pesto Coop e... Allarme listeria ovunque. Ma cosa mangiamo?
Ragazza fa la spesa al supermercato

Richiami alimentari: ecco i prodotti ritirati dagli scaffali dei supermercati. Il dossier de "Il Fatto Alimentare" 

Calamari ripieni congelati a marchio Sottozero Food, Pesto Coop, Ficchi secchi Ventura e  agnolotti a marchio PLIN: sono questi alcuni dei prodotti che tra il 2023 e l'inizio del 2024 sono finiti sotto la lente del Ministero della Salute. Il motivo? Presenza di sostanze "allarmanti". Una lista che rischia di allungarsi sempre di più, come ben sottolinea Il Fatto Alimentare.itD'altronde quando si parla di ciò che arriva sulle nostre tavole ci troviamo di fronte a uno scenario preoccupante e tuttavia concreto: pare esserci una tendenza verso il rischio e l'inganno piuttosto che verso la sicurezza e la trasparenza. I recenti avvisi di richiamo alimentare del Ministero della Salute ne sono una chiara dimostrazione, rivelando una rete di problematiche che interessano gli alimenti di uso quotidiano che sollevano, inevitabilmento, interrogativi critici sull'affidabilità dei produttori e sull'efficacia dei controlli da parte delle autorità.  

Sembra un copione ripetitivo: il prodotto X richiamato per allergeni non dichiarati, il prodotto Y per sostanze dannose oltre i limiti consentiti, il prodotto Z per la presenza di contaminanti pericolosi.  La cronaca di questi richiami sfiora l'assurdo: date di richiamo precedenti alla pubblicazione degli avvisi, allarmi per listeria, errori in etichetta, che metteno a rischio la salute dei consumatori in nome di cosa? Economia? Incompetenza? O peggio, indifferenza? È imperdonabile che le informazioni cruciali per la salute dei cittadini vengano rilasciate con tale ritardo, nonostante chi gestisce la catena alimentare sia a conoscenza dei pericoli.

E proprio  il 2024, come fa notare Il Fatto Alimentare.it,  inizia con i primi richiami alimentari, come ad esempio i calamari ripieni congelati a marchio Sottozero Food, con le mazzancolle nascoste tra gli ingredienti.  La data di richiamo riportata sull’avviso è 29/12/2023, ma il Ministero ha pubblicato il provvedimento solo il 05/01/2024. Il Ministero della Salute ha diffuso anche il richiamo da parte del produttore di due lotti di farina di mais biologica e diversi lotti di grissini con farina di mais a marchio Azienda Agricola Bio Floriddia. La ragione del provvedimento è la presenza di aflatossine totali e B1 superiori ai limiti di legge.

calamari
 

farina di mais
 

La lista continua, perchè anche negli ultimi giorni del 2023 il Ministero della Salute ha pubblicato altri tre richiami alimentari. Si tratta del richiamo di un lotto di fichi secchi Ventura per aflatossine, quello di un lotto di feta per Salmonella e, prima, del ritiro di uno sciroppo alle erbe con un novel food non autorizzato. Un altro richiamo è stato pubblicato da Esselunga, quello di un filetto di tonno congelato per istamina oltre i limiti. 

fichi secchi
 

tonno
 

feta
 

Ma la questione non si ferma qui. L'elenco dei prodotti chiamati in causa è allarmante quanto eterogeneo. Il Ministero della Salute ha segnalato anche il richiamo precauzionale da parte della catena di supermercati Coop di un lotto di vasetti di Pesto alla Genovese a proprio marchio. La ragione indicata sull’avviso di richiamo è la “possibile presenza di frammenti di vetro” nel prodotto. Coop ha già ritirato tutti i vasetti di vetro interessati dal provvedimento dagli scaffali dei punti vendita. Si tratta di pesto in confezioni da 190 grammi con il termine minimo di conservazione 05/10/2025. Il numero di lotto coinvolto è LM278.

pesto coop
 

Ma non solo. Recentemente il Ministero della Salute e la catena Eataly hanno pubblicato due nuovi richiami: quello di alcuni marchi di gorgonzola DOP e quello di numerosi lotti di agnolotti di borragine. I supermercati Bennet, poi, hanno segnalato il richiamo di due tipi di torte di gorgonzola e mascarpone, in collegamento con quello del gorgonzola già citato. 

In particolare, il Ministero della Salute ha segnalato il richiamo da parte del produttore di un lotto di gorgonzola DOP del Caseificio Latini, venduto anche con i marchi 1.0, Crema Blu, Del Cherubino, Narpi e Oro Latini. La ragione del richiamo è la presenza di Listeria monocytogenes nel formaggio. Il prodotto interessato fa parte del lotto 240823 ed è venduto in fette da 150-300 grammi circa con le date di scadenza 19/12/2023 e 20/12/2023 oppure in quarti, ottavi, metà e forme intere con le date di scadenza 28/12/2023, 29/12/2023, 30/12/2023 e 03/01/2024. 

gorgonzola
 

I supermercati Bennet hanno pubblicato il richiamo da parte del produttore di due tipi di torte di gorgonzola e mascarpone, con noci e con pistacchio, sempre del Caseificio Latini. Anche in questo caso il motivo del richiamo è la presenza di Listeria monocytogenes. Sono interessate le torte con il numero di lotto 241123 e la data di scadenza 08/12/2023, già superata da 7 giorni al momento dell’emanazione del provvedimento e 10 giorni alla pubblicazione. Il produttore e lo stabilimento sono gli stessi del gorgonzola DOP richiamato.

La catena Eataly, invece, ha diffuso il richiamo di 35 lotti di agnolotti di borragine a marchio PLIN. Il motivo indicato sull’avviso è la presenza, segnalata dal fornitore di borragine, di alcaloidi pirrolizidinici oltre i limiti consentiti. Gli alcaloidi pirrolizidinici sono sostanze molto tossiche, soprattutto a livello epatico, prodotte da alcune piante, tra cui la borragine. 

Gli agnolotti coinvolti, prodotti dal Pastificio Vallebelbo Srl, sono venduti in confezioni da 300 grammi e 1 kg con i numeri di lotto 2310093, 2310097, 2310101, 2310109, 2310114, 2310122, 2310124, 2310128, 2310136, 2310143, 2310149, 2310157, 2310159, 2310164, 2310171, 2310185, 2310192, 2310199, 2310214, 2310219, 2310222, 2310241, 2310248, 2310262, 2310269, 2310276, 2310283, 2310289, 2310290, 2310304, 2310311, 2310312, 2310318, 2310326 e 2310332. Le date di scadenza interessate vanno dal 30/04/2023 al 05/01/2024. La maggior parte dei lotti richiamati è dunque già scaduta, anche da mesi.

agnolotti
 

A proposito di fichi, il Ministero della Salute ha segnalato anche il richiamo da parte dell’operatore di un lotto di fichi secchi infarinati provenienti dalla Spagna a marchio La Tocona. Il motivo indicato sull’avviso di richiamo è la presenza di aflatossine. La contaminazione è stata segnalata dalla Slovenia attraverso il Sistema allerta rapido Rasff (notifica 2023.8365). Il prodotto in questione è distribuito in cartoni da 5 kg e 10 kg con il numero di lotto 202300000206 e il termine minimo di conservazione (TMC) 02/2024.

L’azienda spagnola Regadhigos Cooperativa de Almoharín ha prodotto i fichi secchi richiamati. Lo stabilimento di produzione si trova ad Almoharin, nella provincia di Cáceres, comunità autonoma dell’Estremadura, in Spagna. L’azienda Eurocereali Snc distribuisce in Italia i fichi secchi in questione.

Fichi secchi La Tocona richiamo 14.12.2023 768x667
 

Altri due richiami da parte dell’operatore di prodotti a marchio Vivere Alcalino, azienda specializzata in prodotti per la dieta alcalina. Il primo prodotto richiamato è un correttore di acidità e antiossidante AlkaCoffee & Drinks, in confezioni da 42 ml, per elevato contenuto di idrossido di potassio “che determina gravi effetti sulla salute (effetto caustico) in caso di ingestione del prodotto tal quale o in caso di insufficiente diluizione”. Nel prodotto, inoltre, sono presenti additivi non consentiti (E300 ed E325). Il secondo prodotto richiamato è un altro correttore di acidità e antiossidante per dieta alcalina, chiamato AlkaSugar, in barattoli da 120 grammi (non 12 grammi, come erroneamente indicato sull’avviso). La ragione del provvedimento è la presenza di additivi non consentiti (non è specificato quali siano).


 

La lista si amplia con il richiamo relativo a bottiglie di alcol contraffatto. Le analisi eseguite sul prodotto hanno riscontrato che oltre all’etanolo le bottiglie contengono glicole etilenico, una sostanza usata prevalentemente come antigelo, che è tossica per ingestione. Le bottiglie in questione sono da 100 cl con l’etichetta “96° Alcool dal 1960-Fiume”. I NAS di Lecce hanno rinvenuto l’alcol contraffatto presso esercizi commerciali e venditori ambulanti. Le bottiglie presentano una fedele riproduzione dell’etichetta della ditta LICOR Srl di Putignano, provincia di Bari, titolare del marchio Fiume.


 

 

Il Ministero ha diffuso anche il richiamo da parte dell’operatore di un lotto di mortadella a marchio L’Antica Magnolia Ferrarini. La ragione indicata sull’avviso di richiamo è la presenza degli allergeni pistacchio e mandorla non dichiarati.


 

Unes, Iper e Carrefour hanno segnalato il richiamo precauzionale da parte del produttore di un lotto di spiedini morbidosi marshmallow e caramelle gommose a marchio Dolciaria Cidneo (aggiornamento del 13/12/2023). Il motivo indicato sull’avviso di richiamo è la possibile presenza di Salmonella. Il prodotto in questione è venduto in pezzi da 60 grammi, con il numero di lotto 39303 e il termine minimo di conservazione (TMC) 30/04/2025 (codice EAN 8000038122059).

Spiedini marshmallow e caramello Dolciaria Cidneo
 

I richiami si moltiplicano e nella lista c'è anche il pecorino stagionato al miele e uno di pecorino stagionato alla pera a marchio Deluxe di Lidl. Il motivo indicato sull’avviso è la presenza di Listeria monocytogenes individuata in autocontrollo. Il prodotto in questione è venduto in fette da circa 180 grammi con i numeri di lotto MI223365, per il pecorino al miele, e PE223366, per quello alla pera, e il termine minimo di conservazione (TMC) 09/03/2024.


 

Ritarato anche un lotto di colatura di alici a marchio Sapori di Mare. La ragione del richiamo è la presenza di istamina oltre i limiti di legge. Il prodotto in questione è venduto in bottiglie da 100 ml con il numero di lotto 06/2023.59 e il TMC 30/06/2024.


 

Infine, il Ministero ha segnalato il richiamo ad opera del produttore di un lotto di succo di mela di montagna e menta rotondifolia a marchio Kohl. Il motivo del provvedimento è la presenza di patulina in concentrazioni superiori al consentito. La patulina è una micotossina, che contamina spesso i succhi di mela e uva. Il prodotto interessato è venduto in bottiglie di vetro da 200 ml con il numero di lotto 28/06/2025.


 

 

 

La catena di discount In’s Mercato, insieme al suo fornitore, ha richiamato volontariamente un lotto dell’integratore alimentare di pappa reale fresca e miele con vitamina B6 del proprio marchio Vita Good. La catena fa sapere che il provvedimento si è reso necessario a causa della compromissione dell’integrità delle confezioni. Il prodotto in questione è venduto in confezioni contenenti 10 flaconcini pronti all’uso, con il numero di lotto L.317001012 e il termine minimo di conservazione (TMC) 05/2025.


 

Le uova sono tra i prodotti maggiormente ritirati e infatti il Ministero ha diffuso il richiamo precauzionale da parte del produttore di un lotto ciascuna delle uova fresche da allevamento a terra vendute con i marchi Antiga e Metro Chef. Il motivo indicato sull’avviso di richiamo è la potenziale presenza di Salmonella Typhimurium nei prodotti.  Le uova a marchio Antiga richiamate sono vendute in confezioni da 6 pezzi con il numero di lotto BA 821-1 MR e la data di scadenza 14/12/2023. Quelle a marchio Metro Chef, invece, sono distribuite in confezioni da 90 uova con il numero di lotto BA 821-2 MR e la data di scadenza 13/13/2023.


 

Le uova fresche richiamate sono state prodotte dall’azienda Fattorie Roberti Srl nel centro di imballaggio di in via dei Riali 4, a Bedizzole, in provincia di Brescia (marchio di identificazione IT 017083).


 

Il Ministero ha segnalato anche il richiamo da parte dell’operatore del prodotto rinfresca-alito ‘Pan Masala’ a marchio Pan Parag. La ragione indicata sull’avviso di richiamo è la presenza di noce di Betel, un novel food non autorizzato in Europa. In un precedente richiamo di prodotti analoghi, il Ministero aveva spiegato che la masticazione della noce di Betel predispone al carcinoma della bocca e della laringe. Pertanto sono richiamati tutti i lotti del prodotto venduto in barattoli da 100 grammi con la data di scadenza 31/01/2024.


 

Sempre in tema uova, il Ministero della Salute ha segnalato il richiamo da parte del produttore di diversi lotti di uova fresche da allevamento all’aperto a marchio Avicola Valle Santa. Il motivo indicato sull’avviso è la presenza di Salmonella nel prodotto. Anche i supermercati Coop hanno segnalato il richiamo (aggiornamento 05/12/2023). Le uova richiamate sono vendute in cartoni da 6 pezzi (330 grammi circa), con i seguenti numeri di lotto e scadenze: lotto A202311 con scadenza 18/12/2023, lotto A212311 con scadenza 19/12/2023, lotto A 222311 con scadenza 20/12/2023, lotto A 232311 con scadenza 21/12/2023, lotto A242311 con scadenza 22/12/2023 e lotto A262311 con scadenza 24/12/2023.


 

E ancora, i supermercati Coop, Il Gigante, Bennet, Carrefour, Esselunga, Iperal e Migross hanno segnalato il richiamo di due lotti di uova fresche di categoria A allevate a terra a marchio Centrale del Latte di Brescia (aggiornamento del 04/12/2023). Il motivo indicato sull’avviso di richiamo è la presenza di un “rischio microbiologico” non specificato. Le uova interessate sono vendute in confezioni da 6 pezzi. I lotti di produzione coinvolti sono il numero BA 819-1 MR con data di scadenza 12/12/2023 e il numero BA 821-1 MR con scadenza 14/12/2023.


 

È stato segnalato anche il richiamo da parte del produttore di due lotti di pesce spada (Xiphias galdius) sashimi 50/80 a marchio Lodi. Il motivo indicato sull’avviso di richiamo è la presenza di mercurio oltre i limiti di legge. Il prodotto in questione è venduto congelato con i numeri di lotto L 1299/2883G17 e L 1299/2883G18, la data di congelamento 08/08/2022 e quella di scadenza 08/09/2025.


 

Il pesce spada richiamato è prodotto dall’azienda Indomaguro Tunas Unggul (autorizzazione europea 371.10.A/B) e confezionato da Lodi Srl. Lo stabilimento italiano si trova in via Bertazzolo 1, a Governolo di Roncoferraro, in provincia di Mantova.

Infine, sono stati ritirati tre lotti di formaggio Fondibufala a marchio Selezioni d’Autore. Il provvedimento si è reso necessario per un errore in etichetta. La lista degli ingredienti, infatti, indica la presenza di latte pastorizzato: si tratta invece di un formaggio prodotto con latte crudo di bufala. Il prodotto in questione è venduto in forme tonde da circa 5 kg, con i numeri di lotto 3108, 1309 e 0410 e i rispettivi termini minimi di conservazione (TMC) 31/12/2023, 16/01/2024 e 23/01/2024. Il formaggio Fondibufala richiamato è stato prodotto dall’azienda Cremonesi Elino Srl. Lo stabilimento di produzione si trova in via Carlo Rossignoli 33, Crema, in provincia di Cremona (marchio di identificazione CE IT Q1J1R).

bufala
 

La verità è che il consumatore medio non può più fidarsi ciecamente di ciò che acquista. E mentre la tecnologia avanza, rendendo possibile monitorare quasi tutto, siamo costretti a domandarci: perché non si riesce a garantire la sicurezza di ciò che finisce nel carrello della spesa? L'attuale sistema di controllo e vigilanza sembra vacillare di fronte all'ingordigia e alla negligenza di alcuni attori della filiera alimentare. Siamo di fronte a una crisi di fiducia, non solo nella qualità degli alimenti, ma anche nelle istituzioni preposte a garantire la nostra sicurezza alimentare. E finché la priorità sembrerà essere il profitto a discapito della salute dei consumatori, il problema dei richiami continuerà a ripresentarsi.

LEGG ANCHE: Allarme alimentare: ritirati dal mercato fichi secchi, tonno, sciroppo e feta

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