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Cronache
Emergenza baby gang, ragazzini maleducati o ineducati? Forse solo frustrati...

La seconda domanda è: ci può essere un rimedio al fine di rimediare a questo “bullismo” imperante?

Troppo spesso appendiamo dai media che bande di ragazzini/e si avventano su altri coetanei per rubare un cellulare, spillare soldi, ridicolizzare i difetti, “bullizzare” i malcapitati. Ora, è difficile il “mestiere” del genitore perché non vi sono scuole che ti facciano capire come devi comportarti con i figli, ma un po’ tutti ce la siamo cavata con il buon senso facendoli crescere in modo consapevole e rispettoso del prossimo. Purtroppo assistiamo più frequentemente alla formazione di gruppi di ragazzi e ragazze che se la prendono con lo sfortunato di turno, ben sapendo che poi in qualche modo se la caveranno.

Come? Generalmente quando hanno comportamenti che non sono solo verbali non trovano ostacolo da parte dei altre persone presenti e forti della loro “cattiveria” ed anche del numero di appartenenti glissano e si sentono oltre che forti pure impuniti. Non conosco le ragioni di queste “coalizioni” di persone giovani o giovanissime perché non sono né uno psicologo o uno psichiatra e neanche un sociologo, ma da padre posso dire che non mi piace chi sovrastare altre persone per imporre la propria superiorità.

Una prima domanda sono maleducati (persone, prive di educazione, che mostrano arroganza o mancanza di cortesia nei rapporti sociali; incivile, ignorante, insolente, sgarbato, villano) o ineducati (non educati a qualcosa)? La seconda domanda è: ci può essere un rimedio al fine di rimediare a questo “bullismo” imperante?

Forse un modo ci sarebbe. Generalmente questi soggetti, magari non sono cattivi dentro, ma per piaggeria o per spirito di appartenenza scaricano le loro frustrazioni (per non chiamarlo odio) su quelli che ritengono più deboli ed è per questo che si potrebbe pensare ad una formula tipo calcistica e cioè: alla prima che combini (che non rientri direttamente nel penale) ti do cartellino giallo facendoti seguire da uno psicologo o uno psichiatra (così la smetti di” infilarsi nelle mutante di mamma e papà”), alla seconda il cartellino diventa rosso, vale a dire che, con grande rammarico, togliamo la patria potestà ai genitori (soprattutto quando chi si macchia di queste nefandezze è minorenne).

La patria potestà è la potestà attribuita al padre di proteggere, educare ed istruire il figlio minorenne e curarne gli interessi, senza però l'utilizzo di metodi coercitivi improntanti alla violenza fisica. - Fonte Wikipedia.it.  L’educazione è un bene prezioso e per certi versi può creare, per il futuro, delle persone tolleranti e Dio solo sa quanto ne abbiamo bisogno. 

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