Cronache
Guerra, yacht e ville oligarchi: spese di manutenzione a carico dello Stato



Tra polizze e personale i sequestri pesano sulle casse del Demanio. E alla fine del conflitto vanno restituiti intatti. Ipotesi affitto per ridurre i costi
Guerra Russia Ucraina, "beni congelati" costi di manutenzione proibitivi
I sequestri di yacht e ville degli oligarchi per l'Italia rischia di rivelarsi un autogol. Emblematico il caso di un veliero da 140 metri nel porto di Trieste, appartenente al miliardario russo Andrey Melnichenko e che vale 530 milioni di euro. Uno dei tre alberi - si legge su Repubblica - è stato smontato per motivi di sicurezza, ma adesso il “Sy A” non ha più bandiera né assicurazione. E dunque non può essere spostato di un millimetro. Un bel problema per il più grande e costoso degli yacht tra quelli ai quali la Guardia di finanza ha messo i sigilli. Ma il problema più grosso è la polizza di assicurazione: la Lloyd’s register dopo il congelamento ha cancellato la “Sy A” e adesso per spostare la barca occorre che qualcuno faccia una nuova polizza, non certo economica visto il valore della barca. Tutte spese a carico dell’Agenzia del Demanio che deve ancora fare un inventario accurato di tutto quello che c’è a bordo.
Attenzione, - prosegue Repubblica - tutti i beni sono congelati e non sequestrati. E non è una questione da poco, perché i sigilli a yacht, ville, complessi immobiliari, auto di lusso, sono stati messi non su ordine della magistratura ma del ministero dell’Economia in base a una normativa europea. Un provvedimento amministrativo, dunque non penale, eseguito dalla Guardia di finanza sulla scorta di una blacklist dei magnati vicini a Putin con la “consegna” dei beni all’Agenzia del Demanio. A cui passa la palla della difficilissima e onerosissima gestione di questo patrimonio che va mantenuto nelle condizioni in cui viene preso in carico, in attesa di una eventuale e futura restituzione ai proprietari che saranno (ma solo dopo aver riavuto le chiavi) chiamati a pagare le spese. Che intanto sono a carico nostro. Lo Stato valuta di affittarli per rientrare degli elevati costi che sta sostenendo.