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Cronache
"House of Gucci lede nostra dignità". Gli eredi di Aldo minacciano querela
House of Gucci, il film di Ridley Scott

Eredi Aldo Gucci contro House of Gucci: "Lede la dignità". I membri della famiglia si riservano ogni iniziativa contro il film a tutela anche del nome e dell'immagine

"I membri della famiglia Gucci si riservano ogni iniziativa a tutela del nome, dell'immagine e della dignità loro e dei loro cari". Così si chiude, riporta Ansa, la dura lettera firmata dagli eredi di Aldo Gucci, contro il film di Ridley Scott, House of Gucci, in sala dal 16 dicembre in Italia. Gli eredi lamentano che la produzione ''non si è curata di interpellarli prima di descrivere Aldo Gucci'', e giudicano ''ancora più censurabile'' la ricostruzione ''di una donna definitivamente condannata per essere stata la mandante dell'omicidio di Maurizio Gucci'' dipinta nel film e nelle ''dichiarazioni dei membri del cast, come una vittima''.

Già a marzo scorso, Patricia Gucci, figlia di Aldo ed erede della maison fiorentina, si era scagliata contro la pellicola di Scott in un lungo post su facebook. “Dopo aver visto le immagini in anteprima di ‘House of Gucci’, che uscirà a novembre, non posso stare a guardare. Mio padre - Aldo Gucci, che ha trasformato Gucci da un unico negozio a Firenze a un fenomeno globale durante i suoi 30 anni come Presidente - è ritratto come un minuscolo delinquente sovrappeso, quando in realtà era alto, magro e con gli occhi azzurri. Era la personificazione dell’eleganza, applaudito da reali, capi di stato e leggendarie star di Hollywood” (Leggi di più qui).

Nella lettera si accusa di "una narrazione tutt'altro che accurata", una visione dei "membri della famiglia Gucci come teppisti, ignoranti e insensibili al mondo che li circondava" e soprattutto "i toni indulgenti nei confronti di una donna che, definitivamente condannata per essere stata la mandante dell'omicidio di Maurizio Gucci, viene dipinta non solo nel film, ma anche nelle dichiarazioni dei membri del cast, come una vittima che cercava di sopravvivere in una cultura aziendale maschile e maschilista".

Una circostanza secondo gli eredi lontana dalla verità: "Gucci - si legge nella lettera - è stata un'azienda inclusiva. Anzi, proprio negli anni '80, il contesto storico in cui è ambientato il film, "erano diverse le donne che ricoprivano posizioni di vertice: che fossero membri della famiglia o estranei ad essa". 

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