Cronache
“Io sto con De Donno”, è boom. Perché il medico è stato tacitato?

E' giallo sul dottore che cura il coronavirus con il plasma
Il dottor De Donno, che con le sue cure al plasma al costo di 80 euro a persona sta guarendo da un mese gli affetti da Covid 19, da ieri sera è misteriosamente in silenzio stampa. Radio Radio, in una diretta piuttosto allarmata, ieri ha detto attraverso la voce del conduttore “non vogliamo che De Donno diventi un altro Di Bella”. La radio ha contattato il medico e ha avuto in risposta un sms che diceva “da oggi sono in silenzio stampa, me ne dispiaccio molto”. E la gente ha reagito. Perché De Donno è stato tacitato dopo un servizio su le Iene che era visibilmente pro cura al plasma? Dopo aver avuto articoli sulla stampa locale e nazionale? In poche ore si è creato il gruppo Facebook “Io sto con De Donno”. In meno di un giorno il gruppo conta oltre 20.000 persone e sta crescendo a velocità vertiginosa, arrivano 100 post al minuto.
Gruppo pacifico, in cui l’amministratore specifica che “non siamo né pro vax né anti vax, vogliamo che ognuno esprima la propria opinione nel rispetto degli altri” ma il messaggio è chiaro. Nessun oscuramento a Di Donno, per impedire che venga dimenticato sotto una coltre di notizie che accantonino la terapia al plasma. La Gazzetta di Mantova publica un pezzo che titola “Scomparsi i profili Facebook dello pneumologo De Donno” e ci si domanda se sia censura o se il medico abbia subito pressioni. In bella vista, un post con Luca Zaia che ieri ha annunciato “stiamo per creare la più grande banca del plasma da pazienti guariti. Il governatore del veneto si è espresso in modo netto sulla questione, avvisando che “nelle prossime ore partirà una chiamata per raccogliere in via prudenziale il sangue di tutti i pazienti malati che sono guariti, dunque con gli anticorpi, al fine di creare la più grande banca del sangue da negativizzati virologici. A noi serve quel plasma perché le cure da noi effettuate su 12 pazienti a Padova hanno dato esito incoraggiante e poi quel sangue dura due anni ed è utile nelle donazioni”. Il sentimento più frequente sul gruppo nato a favore di De Donno è che si tratti di censura perché una cura del genere abbatterebbe velocemente il lockdown e che ciò renderebbe del tutto inutile il vaccino.
