A- A+
Cronache
Nuova truffa del pacchetto: arriva a casa mentre ne stai aspettando un altro

Il trucco del pacchetto: la nuova truffa che inganna i consumatori. Impossibile fermarla

Sembra un sistema rodato e il mittente appare come cinese o almeno lo è sulla carta.

Hai acquistato qualcosa on line da un sito, un articolo di qualsiasi genere e dopo qualche giorno ti arriva un pacchetto da una struttura di spedizione tra le più accreditate, con una richiesta di pagamento alla consegna. Spesso si tratta di una richiesta di piccole cifre, 3 euro, 5 euro, 7 euro anche se vengono segnalati casi di persone che hanno sborsato anche 50 euro. Tu che ricevi credi sia l’ordine fatto on line poco tempo prima ma che qualcosa non sia andato a buon fine, da qui la richiesta di denaro in più. In realtà il pacchetto non c’entra alcunché con l’ordinazione che hai fatto.

pacco 1 truffa
 

Nel pacchetto c’è un oggetto insignificante, come un paio di calzini, una penna di piume, dei ciondolo di plastica. Il mittente che te lo invia forse sa del tuo acquisto e ti ha inviato il suo di pacchetto. Ha anche inserito sulla spedizione tutti i tuoi dati, nome, cognome, indirizzo e numero di cellulare personale. E tu abbocchi pagando. L’inganno è permesso dalla coincidenza del tuo acquisto on line con l’arrivo del pacco. Ma c’è anche chi ha avuto un’esperienza diversa. Andrea di Bologna: “A me è arrivato al lavoro, dove spesso ci sono anche i miei figli. Pensavo avessero ordinato qualcosa. Ho pagato 3,90 euro. Era una ginocchiera mai ordinata da nessuno.”

Solitamente sono piccole cifre che nessuno denuncia, se non in rete, perché oltre il danno ci sarebbe anche la beffa di una denuncia inutile poiché le forze dell’ordine non possono nulla. Ovviamente, una volta pagato e presa consegna del pacco, non è possibile recuperare l'importo versato. C’è chi ha avuto l’ardire di

pacco 2 truffa
 

ordinare uno scooter, quindi con una spesa non così risicata, e si è visto arrivare un set di spazzolini da denti, oggetto molto utilizzato nei pacchetti di queste truffe. Poi c'è chi ha ordinato una minisaldatrice da tavolo e gli è arrivata una penna, un anellino di plastica, un pesce di gomma. C’è addirittura chi riceve questi tipi di pacchetti a ripetizione e ne presenta le foto in rete con delle carrellate.

Molti segnalano un mittente che invia dalla Cina e che si firma ZYYMHM. Sono stati segnalati numerosi casi negli USA, in UK, in Canada, in Portogallo e in Italia ma il dedalo è davvero indistricabile. Ad alcune persone in Canada sono addirittura arrivati dei semi che le autorità hanno consigliato vivamente di non piantare, potrebbero contenere parassiti.

Secondo gli esperti e il Better Business Bureau, un'organizzazione di difesa dei consumatori, ricevere pacchetti non richiesti può far parte delle cosiddette truffe “spazzolatrice”. Immaginate il guadagno di chi fa questi invii come attività ordinaria, inviando oggetti di nessun valore fatti pagare 100 volte il loro prezzo. Delle aziende inviano pacchetti con oggetti di bassissimo valore ad indirizzi che posseggono e lo fanno in modo casuale.

pacco 3 truffa
 

I truffati sono solitamente persone che hanno già fatto acquisti su store on line affini. Una situazione del genere è probabile che segnali che le tue informazioni personali siano nelle mani di malintenzionati.

Il furto dei dati è così diffuso e il traffico tanto fuori controllo che è consigliabile tenere sempre sottocchio le proprie carte di pagamento, i conti bancari e gli estratti conto, per assicurarsi che non vengano addebitate pagamenti per oggetti mai acquistati.

 

 

 

Iscriviti alla newsletter
Tags:
cinanuova truffaon linepacchettopacchi
Iscriviti al nostro canale WhatsApp





in evidenza
Brenda Lodigiani tradisce Annalisa. "Una fuga con Elodie o..."

L'intervista all'imitatrice della cantante

Brenda Lodigiani tradisce Annalisa. "Una fuga con Elodie o..."


in vetrina
Raffaella Carrà è viva e canta Pedro Pe: nuovo tormentone social col procione

Raffaella Carrà è viva e canta Pedro Pe: nuovo tormentone social col procione





motori
Citroën e l'Italia: un secolo di storia automobilistica condivisa, il video

Citroën e l'Italia: un secolo di storia automobilistica condivisa, il video

Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

© 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

Contatti

Cookie Policy Privacy Policy

Cambia il consenso

Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.