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Cronache
Pronto soccorso al collasso, un medico su 3 in fuga. I numeri del disastro

Pronto soccorso in tilt: i motivi di un disastro annunciato

In Italia è scattato l'allarme rosso legato ai pronto soccorso. Troppi accessi, in tilt i reparti di emergenza. "E la fuga dei medici è solo all’inizio: entro il 2025 ne spariranno altri 4 mila", scrive la Stampa, che ha intervistato Fabio De Iaco, presidente Simeu, la società scientifica della medicina d’urgenza: "Più ancora della carenza cronica di personale il problema è quello dell’uso improprio del pronto soccorso, perché arrivano da noi pazienti che non vengono filtrati dal territorio, o per il fenomeno diffusissimo del bording. Ossia dei pazienti assistiti da noi anche per giorni in lettiga perché nei reparti non ci sono letti disponibili".

Come scrive la Stampa, "ad aggravare il tutto c’è poi la conseguenza dei tagli selvaggi ai posti letto subiti dai reparti, 40 mila negli ultimi 10 anni, denuncia il sindacato dei camici bianchi Anaao. Così in attesa di «salire in reparto» si passa fino a una settimana nell’astanteria di un pronto soccorso, ha rilevato un’indagine del Tribunale dei diritti del malato". Il problema è che "in questo modo però medici e infermieri, invece di affrontare le emergenze, finiscono per sostituirsi ai vari specialisti, facendosi carico di assistenza e accertamenti diagnostici. Un sovraccarico di lavoro che costringe a saltare i turni di riposo, a fare in media sette notti al mese, il tutto per uno stipendio base che è di 2.800 euro quando parliamo di medici, di 1.500 per gli infermieri. Che arrivano poi a 1.900, ma dopo 30 anni", continua la Stampa.

Ma il quotidiano torinese va anche a fondo di alcuni numeri a dir poco inquietanti e allarmanti per i nostri pronto soccorso. "Attualmente, secondo i calcoli di Simeu, mancano all’appello 4 mila medici. Il che vuol dire che nei nostri pronto soccorso si lavora costantemente con un camice in bianco in meno ogni 4, visto che l’organico si è ridotto a soli 12 mila medici. Che ogni anno devono fronteggiare qualcosa come 21 milioni di accessi. E la fuga è solo all’inizio. Perché un’indagine, che Simeu presenterà al suo congresso del 13 maggio a Riccione, rivela che circa il 30%, un medico su tre, è pronto a gettare la spugna nell’arco di sei mesi, massimo un anno".

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