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Cronache
Quando il cardinal Zuppi presentava i libri di Donatella Di Cesare

Sul sito di Sant’Egidio ci sono le foto di tutti i partecipanti tranne che quella della Di Cesare. Oggi se la prende con Massimo Gramellini e il Corriere della sera

L’improvvido tweet di elogio di Barbara Balzerani -vergato della professoressa di filosofia alla Sapienza Antonella Di Cesare- ha provocato un vero terremoto, con la docente travolta dalle critiche e la stessa Rettrice dell’Ateneo, Antonella Polimeni, che esprime “sconcerto” per quanto dichiarato. “A nome di tutta la Comunità accademica ricordo l'altissimo tributo di sangue pagato dall'Università Sapienza nella stagione del terrorismo, conferma la ferma condanna di ogni forma di violenza e prende le distanze da qualsiasi dichiarazione di condivisione o vicinanza a idee, fatti e persone che non rispettano o hanno rispettato le leggi della Repubblica e i principi democratici espressi dalla Costituzione".

Ed in effetti non ha tutti i torti. Solo in un Paese come il nostro una professoressa universitaria, quindi una servitrice dello Stato, può rimanere al suo posto dopo quello che ha scritto. Le Istituzioni dovrebbero prendere atto di quanto accaduto e far dimettere dal suo alto ruolo educativo chi esprime queste considerazioni. La Sapienza infatti valuta provvedimenti, informato il ministro. Nel frattempo la professoressa su FB se la prende con Massimo Gramellini, autore di un articolo non gradito, “Donatella e la Luna”, e non meglio identificati “giornalisti” presenti alla sua lezione:

“Contenuti della mia lezione ripresi da giornalisti presenti a mia insaputa dentro l'aula e riportati (con foto non autorizzate) su un quotidiano nazionale” (il Corriere della Sera, ndr). La lezione, per la cronaca, era sul filosofo e scrittore Walter Benjamin. Ma riavvolgiamo il nastro e torniamo al giugno 2023 quando Oltretevere spopolava Il capo della Cei, il cardinal Matteo Zuppi che aveva soffiato, di fatto, il posto al legittimo proprietario e cioè il cardinal Pietro Parolin, Segretario di Stato Vaticano e cioè quello che potrebbe essere considerato un Primo Ministro che si occupa in prima persona anche degli Esteri.

Tuttavia, negli ultimi mesi, Parolin è tornato in auge soprattutto con il conflitto palestinese, mentre Zuppi è stato per il momento accantonato da Papa Francesco. Però un anno fa, come detto, il capo Cei furoreggiava in Vaticano e si pensava che potesse essere addirittura un candidato alla successione di Bergoglio. Dicevamo che lo scorso giugno Zuppi era a Mosca in missione diplomatica, ma pochi giorni dopo, precisamente il 4 luglio, è intervenuto alla presentazione del libro di Andrea Riccardi, il fondatore di Sant’Egidio, dal titolo “Il grido della pace” (San Paolo editore).

Tra i relatori invitati c’era pure la professoressa Donatella Di Cesare, che allora imperversava in ogni talk-show su posizioni smaccatamente filo-russe e filo - putiniane. Con la Di Cesare c’erano anche Marco Damilano e Giuseppe De Rita. La professoressa nel suo invero noioso e soporifero intervento parla contro il concetto di nazione e a favore di un libro demagogico di Vincenzo Paglia, “Il crollo del noi”, con inevitabile citazione di Hannah Arendt. Il punto saliente è quando nel suo intervento la Di Cesare esalta il comandamento cristiano del “non uccidere”, non esattamente quello che pensava la Balzerani. Per i curiosi esiste ancora il link sul sito. Ma la cosa interessante è che nell’album fotografico ufficiale proposto sul sito di Sant’Egidio ci sono le foto di tutti i partecipanti a mezzobusto, tutti meno uno e guarda caso quella che manca è proprio quella della professoressa Di Cesare che compare solo presa da molto lontano. Sicuramente sarà un caso, ma come diceva il divo Giulio (Andreotti) a pensar male si fa peccato ma ci si prende quasi sempre…

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