Roma ostaggio dei Taxi. Il sindaco Gualtieri ricattato dai tassisti
A parte l’inefficienza di Gualtieri, la lobby dei tassisti è da sempre vicina alla destra e probabilmente...
Roma ostaggio dei Taxi
È mai possibile che la Capitale d’Italia (ma il problema c’è anche altrove), una delle più grandi città al mondo per arte e turismo, sia ostaggio di una corporazione, come quella dei tassisti? Eppure è così. Sono mesi, se non anni, che una piccola gilda con solo 7.838 adepti tiene sotto scacco 3 milioni di persone. Si dice che mancano mille licenze ma probabilmente sono molte di più. Tuttavia la casta delle auto bianche o gialle resiste e detta condizioni, come neppure Annibale aveva avuto il coraggio di fare ai tempi degli antichi romani. E non si contano i soprusi che i clienti, dopo ore di fila, subiscono.
Cittadini e turisti scaricati perché la corsa non è conveniente oppure perché il tassista deve tornare a casa e non passa di lì.
Ma perché i taxi non ci sono?
Alla domanda escatologica è già al lavoro Carlo Rovelli, fisico quantistico, bravissimo con i buchi (neri e bianchi) ma scarso quando deve risolvere problemi pratici come questo. La verità è che i tassisti non vogliono altre licenze e cercano di non sostituire chi lascia la professione per avere maggiore potere contrattuale in vista del Giubileo occasione con la quale qualcuno ha deciso di arricchirsi definitivamente.
L’ultima bizzarria è stata la richiesta al sindaco, via assessore, di un aumento di “3 euro” a corsa da “chiedere alla fine della stessa”, come “regalino” aggiuntivo.
La richiesta è firmata da ben 12 sigle sindacali tranne la CGIL.
Nel frattempo tutto bloccato con code infinite a Fiumicino, Ciampino e Termini.
Per prenotare poi non se ne parla proprio. Il ritornello è sempre lo stesso:
“Siamo spiacenti non abbiamo auto in zona”.
Finito invece negli annali internazionali il messaggio –come riporta il Corriere della Sera- messo da 3570 che diceva:
“Le prenotazioni sono state bloccate per la seguente ragione: Ferragosto”, proprio mentre c’era il pienone dei turisti.
La lettera cita come motivazioni il fatto che grazie ai cantieri aperti per il Giubileo del 2025 il traffico è impazzito e poi ci si è messa anche la chiusura di Piazza Venezia causa metro C che durerà 10 anni.
E qui non hanno tutti i torti visto quello che ha combinato il sindaco Gualtieri con la mobilità aprendo nello stesso momento i cantieri del Giubileo e quelli della metro.
Ma la lettera sembra un diktat di Kappler più che un comunicato sindacale.
Qualora infatti il Comune non rispondesse scatterebbe allora per rappresaglia richiedendo:
“il prolungamento della Zona a traffico limitato in Centro fino alle 20 e pure nei weekend, la sospensione delle tariffe fisse da e per gli aeroporti di Fiumicino e Ciampino e infine la riapertura di via dei Fori Imperiali per decongestionare piazza Venezia”.
Insomma vogliono abolire il traffico privato e trasformalo in pubblico e a (esoso) pagamento.
Roma, il sindaco Gualtieri ricattato dai tassisti
Ora, come è noto, a parte l’inefficienza di Gualtieri, la lobby dei tassisti è da sempre vicina alla destra e probabilmente hanno colto l’occasione per l’attacco dopo la vittoria elettorale dello scorso anno. Si sentono protetti dal governo centrale.
Ma questo sarebbe un errore per il centro – destra stesso perché poi i cittadini facilmente uniscono i puntini. Quante “armate” c’hanno i tassisti? Diciamo che sono circa 8.000 da moltiplicare per altri tre membri votanti. Ed allora si giunge alla strabiliante cifra di 24.000 voti contro 3.000.000 di cittadini esasperati e furiosi. E i taxi li pigliano tutti…
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