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Cronache
Rubare per fame non è reato: preparatevi a un’Italia in fiamme...

Se salta il contratto sociale tra governati e governanti e aumenta la povertà: ecco cosa può succedere

Il furto per fame non è reato, se non ci sono alternative. Lo ha detto la Corte di Cassazione nel 2016, in una sentenza storica non del tutto compresa e che oggi diventa molto attuale. Quest’inverno i poveri in stato di necessità e senza assistenza potranno far riferimento a questa sentenza. Altro che scegliere tra il condizionatore o la pace come disse Draghi. Per molti quest’inverno la scelta sarà tra morire di fame e morire di freddo.

Non si può lasciar vivere un bambino per strada, così come non si può accettare che chi non ha nulla scelga di lasciarsi morire di fame. Quella della Cassazione era una sentenza su un clochard in condizioni estreme. Ma quanti clochard avremo questo inverno in Italia nelle stesse condizioni? Non ci si rende conto che prima dell’esplosione vera dell’inflazione c’erano 5,6 milioni di italiani e 1,9 milioni di famiglie in povertà assoluta (dati Istat). Ora con l’aumento dei prezzi il banco rischia davvero di saltare se non ci saranno provvedimenti strutturali, non soldi distribuiti una tantum. Anche i furti di generi alimentari sono cresciuti in modo drastico, lo spiega lo studio “La Sicurezza nel Retail in Italia 2021” dell’Università Cattolica: un aumento dei cosiddetti ‘furti di necessità’, che riguardano quasi 2/3 delle merci rubate a causa dell’incertezza sociale ed economica provocata, ha spiegato Coldiretti, dalla guerra e dalla pandemia. Un italiano su 10 non ha mezzi di sostentamento (la percentuale probabilmente aumenterà) ed è legittimo pensare che possa essere disposto a tutto pur di sopravvivere. 

Nel 2016 la Suprema Corte altro non fece che fotografare la società in cui viviamo, fatta di storture e che lascia gli ultimi alla deriva. Le vediamo tutt’oggi continuare imperterrite anche in un Paese al collasso. Dall’aumento esorbitante degli stipendi di frotte di amministratori locali grazie al governo Draghi alle chiusure ogni giorno di più di chi dà lavoro perché in Italia è impossibile fare impresa, dai due anni di gestione delirante del Covid tra provvedimenti incomprensibili e stato di diritto buttato nel cesso alla sanità collassata, con i 15,5 miliardi di euro di cibo ogni anno gettato nella spazzatura dalla Grande Distribuzione (lo 0.95% del Pil), l’assistenza sociale che si regge di fatto sul Reddito di cittadinanza e le cooperative e le società di mutuo aiuto nate per aiutare gli ultimi che fanno fatturati con finanza e Borsa. Se non è distorsione questa, cos’è!?

Ma tutto rischia di saltare davvero se i numeri dei poveri cresceranno e si arriverà al tutti contro tutti. Nel prossimo inverno se tanti saranno costretti a rubare cosa si farà? Si cambieranno le sentenze e metteremo tutti in carcere?

La società è un contratto di fatto tra governati e governanti, che implica obblighi precisi da entrambe le parti. La gente alla fine accetta le leggi imposte, cedendo un po' di libertà per la tranquillità e la sicurezza sociale. Ma se questo patto viene violato, come stanno facendo la politica e i gruppi dirigenti, gli amministratori diventano illegittimi e il diritto a resistere e alla ribellione diventa legittimo. Anche quello a rubare, ahinoi! Non lo dico io ma i padri del diritto Occidentale, Thomas Hobbes e John Locke.

Forse la gente comune neanche conosce Hobbes e Locke ma è alla frutta lo stesso. Il vaso è già pieno. La povertà è talmente strutturale che non si rivolve distribuendo soldi o con la Caritas.

Un problema di ordine pubblico è più reale di quanto si creda se non si vedranno strategie economiche di lungo raggio. O forse va guardato il bicchiere mezzo pieno? Dato che negli ultimi 20 anni non si sono viste strategie economiche né si vedranno così facilmente, potrebbe non essere un male prepararsi alle fiamme appurato che oggi la ricchezza è avere un cellulare da 1000 euro, fare le vacanze alle Mauritius e avere l’ultima borsa firmata.

 

 

 

 

 

 

 

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