Sanità, i lavoratori denunciano la Regione Lazio: "Fa caporalato di Stato" - Affaritaliani.it

Cronache

Sanità, i lavoratori denunciano la Regione Lazio: "Fa caporalato di Stato"

L'esposto punta il dito sul consueto ricorso a cooperative esterne per compensare cronici ammanchi di personale. La Regione fa economia, i lavoratori pagano

Arrivano altri grattacapi per il presidente del Lazio, nelle vesti di una denuncia doppia, penale e alla Corte dei conti, partita dalla Cub Sanità. Che addebita a Nicola Zingaretti la somministrazione fraudolenta di lavoro nella sanità con conseguente danno erariale. E' contenuta in un esposto che punta i fari  sul mondo dei lavoratori, precari e spesso poco pagati, delle cooperative che sono a servizio delle aziende sanitarie. Insomma, "caporalato di Stato" per la Cub.

“Una situazione che, secondo le nostre stime, solo nel Lazio riguarda fra i 15mila e i 20mila lavoratori. Fra questi ci sono persone che vivono da vent’anni nella precarietà”, dice Pio Congi, responsabile della Cub Sanità Roma. Si tratta di infermieri, amministrativi, ausiliari dipendenti dalle cooperative della sanità ai quali è affidata la salvaguardia della salute pubblica. Ma che per colpa dell’ “uso illegittimo di procedure di appalto” vedono svanire la stabilizzazione, come permetterebbe la legge fino al 31 dicembre di quest’anno grazie a concorsi riservati o alla norma che consente l’inserimento in pianta organica a tempo indeterminato dopo tre anni di servizio.

Nell'occhio del ciclone, come riporta il Fatto Quotidiano, ci sono diversi bandi regionali che, come è scritto nella denuncia, hanno “lo scopo di integrare la strutturale carenza di personale che affligge il settore sanitario, penalizzato da politiche ormai decennali che ne hanno ridotto sensibilmente l’organico in tutte le professioni e mansioni”. Ma che, secondo il sindacato, dietro la forma dell’appalto di servizio, celano la sostanza della somministrazione di lavoro aggirandone le regole. Diversamente dall’appalto di servizio, come mette nero su bianco una sentenza del Consiglio di Stato del marzo 2018, il lavoro in affitto deve essere svolto dalle sole agenzie interinali e prevede un compenso analogo a quello percepito dai dipendenti pubblici. E insomma una vecchia storia: l'ente pubblico risparmia - su questo - e ci rimettono i lavoratori sui propri stipendi e contributi.

A meno che non arrivi un intervento ad hoc che la Cub richiede al governo Draghi per cancellare l'ingiustizia. “Il sindacato sta denunciando un appalto illecito che si risolve in somministrazione di lavoro. – fa sapere Giorgio Fontana, professore di diritto del lavoro dell’Università degli studi Mediterranea di Reggio Calabria – Ipotizza che dietro gli appalti si celi la fornitura di manodopera. In questo modo la pubblica amministrazione riduce illegittimamente il costo del lavoro e quindi anche i contributi previdenziali e assicurativi”. Sulla questione l’assessorato alla sanità della regione Lazio in capo ad Alessio D’Amato non ha fatto finora nessun commento.