Scuola: ok al rinnovo contratto 2022-24, aumenti medi di 150 euro al mese - Cgil: "Non firmiamo perché..." - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 19:25

Scuola: ok al rinnovo contratto 2022-24, aumenti medi di 150 euro al mese - Cgil: "Non firmiamo perché..."

Scuola: Barbacci (Cisl), ora subito trattativa per Ccnl '25-27. Meloni, 'rinnovati contratti enti locali e scuola, impegno mantenuto'

Di Ettore Ravenna

Scuola: Aran, firmato rinnovo contratto 2022-24, aumenti medi di 150 euro al mese 

È stato firmato il contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto Istruzione e Ricerca per il triennio 2022-2024, che prevede un incremento medio a regime di 150 euro medi mensili, che riguarda oltre 1 milione e 286mila dipendenti tra personale della scuola, università, enti di ricerca e istituzioni Afam (Alta formazione artistica, musicale e coreutica). Lo comunica l'Aran in una nota. L’accordo sottoscritto dopo un lungo e proficuo confronto con le organizzazioni sindacali Cisl, Uil, Snals, Gilda e Anief, prevede un incremento medio a regime di 150 euro medi mensili per 13 mensilità, con punte di 185 euro medi mensili per gli insegnanti (in base all’anzianità di servizio), e 240 euro medi mensili per ricercatori e tecnologi.

Il contratto, che si concentra principalmente sulla parte economica in considerazione dell'ormai imminente avvio della tornata contrattuale 2025-2027, consentirà inoltre il pagamento di arretrati che per i docenti possono raggiungere circa 2mila euro. Con la firma del contratto per il comparto Istruzione e ricerca si conclude di fatto la stagione contrattuale 2022-2024 per tutti i comparti del pubblico impiego (funzioni centrali, sanità, enti locali, istruzione e ricerca), mentre restano da sottoscrivere i contratti della dirigenza sanitaria (medici del ssn) e della dirigenza degli enti locali, le cui trattative sono in fase avanzata. “Questa settimana segna un momento particolarmente significativo per il pubblico impiego'', sottolinea il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo.

''Con la firma dei contratti di enti locali e istruzione e ricerca completiamo un percorso che coinvolge oltre 1,6 milioni di lavoratori, ossia metà dell’intera platea del settore pubblico, per un impegno complessivo di 4,1 miliardi di euro a regime”, aggiunge. Per il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ''la firma di questi contratti rappresenta un segnale concreto di attenzione verso chi ogni giorno contribuisce al funzionamento dei servizi pubblici essenziali, alla formazione delle nuove generazioni e allo sviluppo della ricerca scientifica italiana''.

Meloni, 'rinnovati contratti enti locali e scuola, impegno mantenuto'

"Firmato il rinnovo di due importanti contratti pubblici: enti locali e scuola. Dopo anni di blocchi, restituiamo continuità e rispetto a chi lavora ogni giorno per i cittadini", scrive sui social la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. I contratti sottoscritti, prosegue la premier, "riguardano la tornata 2022-2024 e prevedono aumenti medi mensili di 150 euro per i dipendenti pubblici di Regioni, Province e Comuni e di 150 euro per i docenti e 110 per il personale Ata. Somme, quest'ultime, che si aggiungono a quelle stanziate per il contratto 2019-2021: 123 euro per i docenti e 89 per il personale Ata". "Impegni mantenuti", rimarca Meloni, "grazie alle imponenti risorse stanziate per il rinnovo dei contratti pubblici, e che hanno visto finora la conclusione anche degli accordi per il comparto funzioni centrali, sanità, difesa e sicurezza".

Scuola: Barbacci (Cisl), ora subito trattativa per Ccnl '25-27

“Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto non avrebbe avuto alcun senso, e nessuna utilità per lavoratrici e lavoratori, perdere altro tempo rinviando la chiusura di un contratto per il quale non vi erano più margini realistici per avere condizioni più favorevoli. Con la logica che dovrebbe sempre caratterizzare un sindacato, si tratta di una scelta giusta fatta al momento giusto. Una scelta che rende oltretutto concreta, adesso, la possibilità di fare un altro passo in avanti verso l’obiettivo di una più piena valorizzazione di tutte le professionalità operanti nella scuola, procedendo in tempi brevi col rinnovo del contratto per il 2025/27”. Così Ivana Barbacci, segretaria generale della Cisl Scuola, commenta la firma all’Aran dell’intesa per il rinnovo della parte economica del Ccnl 2022/24 del comparto istruzione e ricerca.

L’accordo, che giunge quasi un anno dopo la scadenza del triennio al quale il contratto si riferisce - mette in evidenza la nota della Cisl scuola - "consentirà anzitutto di ricevere il saldo degli incrementi retributivi spettanti, al netto delle anticipazioni già in busta paga, col pagamento degli arretrati dei mesi precedenti, equivalenti a una sorta di seconda tredicesima. Grazie alla firma, si rende ora possibile avviare immediatamente le trattative per il triennio 2025/27, quindi con la possibilità di raggiungere un altro importante risultato, oltre a quello di un ulteriore incremento del trattamento economico. Per la prima volta da decenni, infatti, si riuscirebbe a ottenere gli aumenti contrattuali nel corso del triennio di vigenza, senza i trascinamenti che quasi sempre hanno portato a rinnovi dei Ccnl ben oltre il termine della loro scadenza". Sull’importanza di riallineare i tempi contrattuali ha più volte richiamato l’attenzione la segretaria generale della Cisl Scuola, Ivana Barbacci, sottolineando come si tratti di "un aspetto che incide notevolmente ai fini di un’efficace tutela del potere d’acquisto delle retribuzioni". A firmare l'intesa quasi tutte le sigle maggiormente rappresentative del comparto (FSUR CISL, UIL Scuola RUA, SNALS Confsal, GILDA Unams e ANIEF).

"L’avvio immediato del negoziato per il triennio 2025/27 è un impegno che le parti assumono in modo esplicito in una dichiarazione congiunta - prosegue la nota - che vi sia un’intenzione di accelerare i tempi del rinnovo segno lo dimostra anche la definizione, avvenuta nei giorni scorsi da parte della Funzione Pubblica, dell’atto di indirizzo 'madre' al quale dovranno fare riferimento i diversi ministeri nel predisporre quelli di propria competenza per i negoziati dei singoli comparti della Pubblica amministrazione. È peraltro di queste ore una dichiarazione del ministro Zangrillo che si è detto intenzionato a rinnovare tutti i contratti pubblici entro il 2026. L’intesa riguarda la parte economica del contratto, definendo l’entità degli incrementi retributivi e dei relativi arretrati, la cui erogazione potrebbe avvenire già nel mese di gennaio 2026. La trattativa sulla parte normativa, fin qui sviluppata solo su limitato numero di materie, viene ora di fatto a intrecciarsi col negoziato per il nuovo triennio" conclude la Cisl

Scuola: Flc Cgil, 'nel contratto 2022-24 riduzione salari, non firmiamo'

“Per la Flc Cgil non sussistono le condizioni per la sottoscrizione dell’ipotesi di Ccnl Istruzione e Ricerca 2022-24. Gli incrementi stipendiali previsti e, per oltre il 60% già erogati in busta paga sotto forma di indennità di vacanza contrattuale, coprono neanche un terzo dell’inflazione del triennio di riferimento e sanciscono la riduzione programmata dei salari del Comparto”. È quanto si legge in una nota della Federazione Lavoratori della Conoscenza rilasciata a margine dell’incontro di trattativa di oggi all’Aran. “Avvieremo immediatamente i passaggi statutari per le valutazioni e le iniziative da assumere e consulteremo le nostre Rsu e tutte le lavoratrici e i lavoratori sui contenuti del contratto. Nel frattempo, - continua la nota- proseguiremo nella richiesta di stanziamento di risorse aggiuntive nella legge di Bilancio 2026 ancora in discussione, mettendo in campo tutte le iniziative di mobilitazione necessarie”. "È necessario fermare la deriva di una politica che sottrae risorse alla Scuola, all’Università, alla Ricerca e all’Alta Formazione Artistica e Musicale e impoverisce chi vi lavora. Lotteremo in maniera ferma e costante per la salvaguardia dei salari e della dignità del lavoro prestato nell’ambito dei settori della conoscenza”, conclude la nota.