"Troppo poco disabile per passare": Gardaland, l'accusa choc dell'influencer
L'influencer, rimasta disabile nel 2017, ha accusato il parco di divertimenti di averle negato il diritto di saltare la fila facendola sentire "umiliata"
Un fine settimana da incubo, su cui si è espressa anche Alessandra Locatelli, ministra per le Disabilità: “Quanto accaduto a Nina evidenzia ancora una volta le debolezze culturali ancora presenti rispetto al tema dell'inclusione. Non significa dire che siamo tutti uguali, ma riconoscere che possono esserci differenze che vanno rispettate”.
Rispondendo al racconto social della ragazza, Gardaland ha affermato che “quando il gruppo ha avuto accesso al parco il nostro personale ha spiegato le limitazioni di accesso per i vari handicap, protesi comprese”. Questo perché “cerchiamo di avere la massima attenzione verso ogni tipo di disabilità”. L'amministratrice delegata Sabrina De Carvalho ha precisato che allo sportello dedicato “non le è mai stata chiesta nessuna documentazione perché la protesi era chiaramente visibile”, mentre in generale “si è parlato del livello di amputazione non per il pass, ma solo per l'accessibilità alle attrazioni, che le sono state indicate per il suo caso specifico”.
Per altre attrazioni “più adrenaliniche”, ha continuato, si sono invece attivati i protocolli di sicurezza, anche in virtù della protesi di Rima. “Nei due giorni di permanenza al parco”, ha concluso, “la ragazza non ha mai fatto accenno di problematiche, né ha richiesto un confronto con i manager”.
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