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Culture
Comprendere Bergoglio: cosa lega immigrazione, indigeni e Rousseau

 

Per comprendere le esternazioni di Papa Francesco al secolo Jorge Mario Bergoglio, non possiamo esimerci dall'analizzare la sua formazione all' interno della sua congregazione di riferimento e soprattutto la storia e l'evoluzione stessa della Compagnia di Gesù nel corso dei secoli, in particolar modo le attività che differenziarono i Gesuiti sudamericani da quelli europei.
La Compagnia di Gesù fu creata nel 1534 da Ignazio di Loyola e prese da subito all' interno della struttura della Chiesa il ruolo che fino ad allora era occupato dai frati Domenicani. Nel 1549 cinque membri dell'Ordine, sotto la guida del padre Manuel da Nóbrega, attraversarono l'Oceano Atlantico, prendendo la direzione del Brasile, già colonia del Portogallo, con lo scopo di realizzare il sogno evangelizzatore. Arrivati a San Salvador de Bahia fondano un Collegio e danno vita alla Provincia del Brasile della Compagnia di Gesù. Nell'America ispanica la missione dei gesuiti comincia più tardi: nel 1586, quando Francisco Borja invia un gruppo in Perù. Nel 1606 Filippo III ordinò al governatore di Río de la Plata, Fernando Árias de Saavedra, di non sottomettere gli indigeni con la forza delle armi ma attraverso la catechesi svolta dai gesuiti. Propio in questo contesto vediamo la nascita di quelle che vengono definite "Riduzioni Gesuite", o reducciones, i piccoli nuclei cittadini secondo i quali erano strutturate le missioni della Compagnia di Gesù soprattutto nel Paraguay, nuclei ordinati e strutturati per l'evangelizzazione delle popolazioni indigene dell'America Meridionale in particolar modo la popolazione dei Guaranì. In questi villaggi i Guaranì venivano educati alla preghiera e al lavoro.Per migliorare la vita degli indigeni e per la costruzione dei villaggi furono introdotte nuove tecniche di agricoltura e di allevamento del bestiame. Si insegnavano elementi di architettura, si utilizzava la pietra da taglio e c'era una fonderia, l'educazione laica e religiosa era considerata indispensabile. Nel tempo vennero insegnate anche diverse arti come scultura, pittura, incisione, poesia, musica, teatro, oratoria e scienze. La riduzione fu il primo esperimento di "Nuovo Mondo" creando una società con i benefici e le caratteristiche della cosiddetta società cristiana europea, però priva dei vizi e degli aspetti negativi, entrando in perfetta armonia con l'intuizione filosofica del "buon selvaggio", tanto amata da Jean-Jacques Rousseau. Tutto questo come tentativo di ristabilire il valore degli stili di vita indigeni e delegittimare gli eccessi imperialistici, definendo gli uomini "esotici" come moralmente superiori, e per questo scevri dai condizionamenti politici dell'Europa dell'epoca. L'illuminismo incontrava in Paraguay la tradizione cattolica della compagnia di Gesù finalizzando la convinzione che l'Indigeno in quanto tale fosse più vicino a Dio rispetto agli uomini civilizzati. Subito gli illuministi si espressero a favore del cosiddetto "primo stato socialista" di tutti i secoli, da Montesquieu a Muratori allo stesso Rousseau lodavano con soddisfazione l'operato dei Gesuiti in Paraguay.
Quanto sopravvive oggi questa tradizione, queste nozze politico-alchemiche sudamericane tra illuminismo e gesuitismo, e soprattutto quanto influenzano ancora un Papa che prende il nome di San Francesco, che liquida i Cardinali più influenti dai palazzi apostolici, che rifiuta di dormire in Vaticano, che regola le spregiudicate dinamiche delle operazioni finanziarie dello IOR.
Bergoglio sapientemente mantiene una sospetta confusione che ancora regna su temi come aborto, staminali, omosessuali, e che soprattutto non vede oggi nelle migrazioni economiche il problema principale dell’ Europa, quasi possano essere tutti  i nuovi Guaranì di fine settecento.

Edoardo Maria Anghinelli
Presidente Italia Sicura-ONSCI

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bergoglio migranti





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