Editoria e comunicazione LGBT: Maurizio Gelatti direttore di con.testi
Affari Italiani ha seguito come media partner il trentesimo TGLFF – Torino Gay & Lesbian Film Festival e ha dato in anteprima la notizia della campagna contro l’omofobia della Regione Piemonte e del Coordinamento Pride che ha creato scalpore nazionale per essere la prima campagna promossa da una Regione in Italia e anche per il coraggioso visual utilizzato: la Pietà di Michelangelo.
L’Italia è sicuramente uno dei paesi occidentali più arretrati nel campo della tutela dei diritti delle persone omosessuali e transessuali e le varie realtà GLBT del territorio hanno capito che, per ovviare a questa drammatica situazione di stallo, una delle strade da percorrere è sicuramente quella della comunicazione: una presenza massiccia e intelligente sui media e nella galassia del web è uno dei modi più efficaci per ottenere attenzione da parte della classe politica e di tutta la popolazione, distratta su questi temi, perché probabilmente non abbastanza stimolata.
Ne parliamo con Maurizio Gelatti, attivista, manager culturale e condirettore, con Carola Messina, di con.testi, agenzia di comunicazione in ambito culturale e no profit, da qualche tempo specializzata anche in comunicazione di realtà GLBT di rilevanza nazionale, come appunto il TGLFF – Torino Gay & Lesbian Film Festival, uno dei più importanti festival del mondo specializzato su questi temi; il Coordinamento Torino Pride, che riunisce le associazione GLBT del territorio piemontese; Robin Edizioni, l’unica casa editrice ad avere una collana di narrativa lesbica e CasArcobaleno: la realtà italiana più innovativa in questo settore.
Un polo integrato,con sede a Torino di servizi di interesse pubblico rivolti alla popolazione GLBT e di servizi diretti alla popolazione cittadina creati dalla popolazione LGBT e non solo; un luogo che mette in rete e in cui lavoreranno insieme associazioni LGBT e NON LGBT.
Perché hai deciso di occuparti massicciamente di realtà GLBT affiancando questa attività alla comunicazione culturale per cui è nota con.testi?
Perché da attivista e comunicatore mi è sembrato naturale fondere queste due sfere della mia vita portando la mia esperienza di ufficio stampa a vantaggio delle mie lotte per la difesa dei diritti di tutti e tutte. Il TGLFF e Robin Edizioni sono realtà culturali e quindi perfettamente in linea con la nostra tradizione aziendale che ci ha visto spesso a fianco di alcune delle principali realtà culturali italiane; con.testi però da anni si occupa anche di ufficio stampa nel settore NO PROFIT per cui anche CasArcobaleno e il Coordinamento Torino Pride rientrano in un solco ormai tracciato.
Quali sono i segreti della comunicazione GLBT?
I segreti in quanto tali non li svelo però i media sono davvero uno strumento imprescindibile per favorire il dialogo con la politica. Le strade sono due: creare lo scoop come abbiamo fatto con la Campagna contro l’omofobia di cui vi siete occupati anche voi o trattare il tema attraverso la narrazione di storie, di temi culturali, di idee o di case istory. Parlare di un argomento non partendo direttamente da quello.
Ma i temi GLBT sono di moda? I giornali non mi sembra che li trascurino.
Sicuramente è più facile comunicare un Pride rispetto a un progetto di aiuto alle persone Rom (ndr. Si occupano anche di questo) ma i temi più delicati, come il matrimonio egualitario, fanno ancora spesso fatica a trovare spazio e bisogna ricorrere a trucchi e stratagemmi per farli emergere.
L’Italia è davvero un Paese così indietro su questi temi?
Sicuramente sì, uno dei più indietro in occidente e non solo. So di dire un’ovvietà ma la società è più avanti della politica. Quello che la comunità GLBT deve fare anche in Italia è far comprendere il proprio “potenziale economico”: di persone che consumano, che votano…. ma che possono anche boicottare. E su questo tema la comunicazione avrà un peso determinate.