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Culture
Giulia Maria Crespi, "Quel giorno mi chiese: "Lotta per la buona agricoltura"
(fonte Lapresse)

Se n'è andata anche lei,in questo anno che passerà alla storia, Giulia Maria Crespi. La Signora elegante e carismatica non solamente simbolo della borghesia e imprenditoria milanese ma soprattutto il personaggio più influente in Italia nella salvaguardia dell'ambiente, dell'agricoltura naturale e dei luoghi storici e bellezze architettoniche da custodire e preservare nel tempo.

Quando, da pugliese purosangue, ho sempre  pensato Milano, quando ho passeggiato e ricercato  in via Solferino il civico 28, sede storica  del Corriere della Sera, quando ho iniziato ad amare la sana agricoltura, quando ho visitato antiche dimore restaurate il mio pensiero è andato sempre e solamente a lei, alla cara Donna Giulia, come la chiamavano i suoi principali collaboratori, che grazie poi ad una carissima amica sono riuscito ad incontrare esattamente un anno fa.

CASILLO GROUP - IL PROFILO

Tutto ebbe inizio nel 1958, quando Francesco Casillo rilevò i Molini e Pastifici Coratini, li rinominò “Molino Casillo” e li affidò al figlio Vincenzo. Poi arrivò la seconda generazione imprenditoriale, con Francesco, Mimmo, Pasquale e Cardenia. Furono potenziati gli impianti, ampliati gli ambiti di attività, acquisite altre realtà imprenditoriali, e introdotte nuove tecnologie e metodologie di produzione. La continua crescita delle attività si è tradotta nella nascita del Gruppo Casillo. Oggi il Gruppo Casillo è leader mondiale nell’acquisto, trasformazione e commercializzazione del grano, anche grazie all’attività di trading, svolta attraverso la controllata Casillo Commodities Italia Spa. Il suo rilievo a livello internazionale è tale da fare del Gruppo un market maker. La controllata Molino Casillo si occupa della produzione della semola e della sua commercializzazione a livello industriale: tra i propri clienti nomi come Barilla, Granoro, Garofalo, Pasta Zara e molti altri. Selezione Casillo è la società che commercializza sfarinati confezionati in sacco, destinati al mercato dei panificatori, pasticceri, laboratori artigianali e anche alla grande distribuzione. Tutti i prodotti del Gruppo Casillo sono certificati e la qualità è garantita da moderni impianti di produzione e dagli innumerevoli controlli effettuati nel laboratorio con apparecchiature tecnologicamente all’avanguardia. Tra le grandi iniziative del Gruppo merita sicuramente di essere menzionata l’acquisizione della società Silos Granari della Sicilia s.r.l. comprensiva dei suoi 4 terminal portuali a Bari, Palermo, Catania e Ancona, società in cui viene fatto confluire anche il terminal portuale a Barletta (BAT): in questo modo le attività del Gruppo si consolidano anche nel settore della logistica. Ad essa deve aggiungersi la costituzione della nuova società Molino di Lucca S.r.l. in cui si son fatti confluire il Molino San Pietro a Vico e il Molino Maionchi Silvio & C., due società molitorie lucchesi produttrici di farine di grano tenero e duro di recente rilevate dal Gruppo. L’attenzione allo sviluppo eco sostenibile del Gruppo si traduce in rilevanti investimenti nelle energie rinnovabili, in particolare nel fotovoltaico. La storia dei successi del Gruppo Casillo è lunga, e accompagnata fin dal 1958 da un unico filo conduttore: la spinta innovativa e l’amore per la propria terra. Valori guida del Gruppo, sui quali si basa la Fondazione Casillo, istituita con lo scopo di promuovere iniziative culturali e sociali nel territorio e per il territorio. Verso il futuro con la stessa sana passione di un tempo.

Un incontro fortemente voluto da me che lei mi concesse in Corso Venezia, 20 nello storico Palazzo Crespi. Nonostante gli acciacchi della vecchiaia Donna Giulia mi mise subito a mio agio e mi chiese cosa mi avesse spinto a volerla incontrare. Molto emozionato le spiegai che lei rappresentava non solo per me ,ma per tantissimi italiani  la personalità che per prima aveva denunciato pubblicamente in tempi "non sospetti" che il genere umano si stava approfittando della natura e di tutti gli equilibri che la regolano.

L'adesione ad Italia Nostra e la fondazione nel 1975 del Fai lo hanno attestato, il continuo e proficuo impegno attraverso convegni, manifestazioni, interventi negli ultimi tempi dove lei si collegava in audio e video lo hanno posto agli atti.

Un altro grande  insegnamento che ci lascia questa donna è la passione e la caparbietà che ci deve spingere alla difesa dei nostri ideali e a tenere duro nei momenti di difficoltà. In chiave imprenditoriale va ricordata la strenua azione che tenne per mantenere la proprietà del Corriere della Sera che versava in gravi difficoltà finanziarie. Giulia Maria Crespi lottò con tutte le forze con i grossi imprenditori del tempo, gli Agnelli, i Moratti e poi i Rizzoli ai quali dovette consegnare il bene di famiglia, ma ciò non la abbatté più di tanto in quanto altre imprese la affascinanavano e la aspettavano.

Tuttavia l'ambiente e l'agricoltura rimasero per sempre i suoi pallini e per quelli si è battuta fino ai suoi ultimi giorni e per questi verra' ricordata. Nella dedica scritta di suo pugno sulla sua biografia edita da Einaudi "Il mio filo rosso", mi chiese quella sera in Corso Venezia, sorseggiando un tè freddo, di contribuire a diffondere la buona agricoltura ed io per questo gliene sarò sempre grato e sarò onorato di poterlo fare per soddisfare il suo desiderio che era sempre nel favore della collettività. Questa era la grandezza di Giulia Maria Crespi, una donna straordinaria alla quale gli italiani e la  sua Milano dovranno sempre rendere onore.

 

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