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Culture

 

 

Di Anna Gaudenzi

 

 

Uno spazio a Milano dove giovani artisti possono esporre le loro opere e confrontarsi con talenti contemporanei di fama internazionale.  

Spazio Cabinet, fondato a Milano nel 2010 da Maria Chiara Valacchi e Antonio Di Mino, come luogo in cui gli artisti si possano esibire in performance e spettacoli innovativi, dà vita a un nuovo progetto chiamato Studiolo #: Una galleria -in Via Tadino 20,- che  ospita progetti inediti di giovani artisti italiani.

Fino al 19 di ottobre lo spazio ospiterà le opere di Gaia Fugazza, artista 29enne che si sta facendo conoscere in tutta Europa per lo studio di materiali innovativi e l'ispirazione paesaggistica.

Con le opere in mostra, tra cui una scultura di bambù,  Gaia Fugazza  compie uno studio calmo e profondo sull’ambiente e il suo evolversi, percependone la poesia. L'artista ha raccolto e selezionato 16 pietre trasformandole e polverizzandole sulle pareti esterne di legno di bambù. Gaia Fugazza racconta a Affaritaliani.it l'origine della sua ispirazione: "Da quando ho memoria sono sempre stata interessata all'arte ed ho sempre svolto un'attività artistica". Quanta importanza hanno i materiali utilizzati? "La sperimentazione e l'utilizzo di materiali e tecniche alternative hanno un ruolo molto importante nel mio lavoro". E ancora: "La presenza dello spettatore davanti all'opera è centrale nella mia ricerca".

Gaia Fugazza, come e quando ha iniziato a lavorare?

Da quando ho memoria sono sempre stata interessata all'arte ed ho sempre svolto un'attività artistica. Ho studiato arte al liceo e all'università. Mi sono laureata a Brera nel 2008 e quest'anno ho avuto una borsa di studio per fare un master a Chelsea. Espongo le mie opere in spazi no profit e gallerie in maniera continuativa dal 2007.

Che materiali utilizzi?

La sperimentazione e messa appunto di materiali e tecniche alternative ha un ruolo molto importante nel mio lavoro. Un esempio di questa ricerca é l'opera 'Gradiente geologico, Saché' , che è esposta in questa mostra. Questa é stata realizzata con dei colori ottenuti dalla macinazione manuale di delle pietre, diluite con dello shellac (una resina vegetale) ed applicate su dei segmenti di bambù.

A che cosa ti ispiri?

Le mie fonti di ispirazione sono varie, ma posso dire che l'idea di presenza in un certo luogo (paesaggio) e di presenza dello spettatore davanti all'opera è centrale alla mia ricerca.
 

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