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Deutsche Bank crolla in Borsa: anche i tedeschi piangono

Governo: se l'Italia piange la Germania ha ben poco da ridere

Deutsche Bank, in un report inviato a clienti e investitori istituzionali a fine 2017, citava le elezioni in Italia tra "i fattori di rischio per i mercati finanziari". La più grande banca d' Europa e tra le più grandi del mondo ha dimenticato di citare se stessa come rischio assai maggiore, scrive il Fatto: ieri l' istituto - seduto su una montagna da poco meno di 50mila miliardi di derivati, una quindicina di volte il Pil della Germania - è di nuovo crollato in Borsa andando vicino al minimo storico di valore delle sue azioni, cioè 8,88 euro toccato a settembre 2016, quando si parlava apertamente di intervento pubblico per una banca decisamente too big to fail (troppo grande per fallire). La situazione fu tamponata, senza grande successo, con un aumento di capitale nel 2017 da 8 miliardi di euro (già bruciato) e la promessa di un piano di tagli, aumento dei ricavi e maggiore prudenza.Non è andata benissimo, visto che Deutsche Bank ha annunciato da pochi giorni che anche il 2017 - come i due anni precedenti - si è chiuso in perdita (512 milioni contro una previsione di 290) e coi ricavi in calo del 12%.