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Economia
Ambrosetti con PMI: “Rilanciare il paese con accordi di filiera”

Si è tenuto oggi il workshop di European House-Ambrosetti, realizzato in collaborazione con Philip Morris Italia, dal titolo “Le filiere integrate per il rilancio del Paese”

Perché è sempre più importante parlare di filiere integrate?  “Il nostro sistema di pmi può sopravvivere nella concorrenza internazionale solo se inserito in una struttura di filiera in cui l’impresa capofila sia forte e di dimensioni compatibili con la necessità di investire abbandonatemene in R&D, pagare salari adeguati per attrarre forza lavoro qualificata, investire in marketing e servizi finanziari. Questi rafforzamenti di filiera devono essere realizzati anche attraverso integrazione verticali dei gruppi”, si legge nel testo del Piano nazionale Ripresa e Resilienza, che pone il rafforzamento delle filiere come leva per il rilancio economico dell’Italia.

La pandemia a maggior ragione ha accesso il dibattito in merito alle reali opportunità e ai rischi di filiere molto globalizzate e poco integrate su base territoriale. Ma anche altri fenomeni, come le riorganizzazione aziendale, l’ efficientemento logistico e l’ automazione sono tra le principali motivazione del ritorno della produzione nel paese d’origine.

L’Italia è tra i paesi ad attività innovativa, ovvero più a monte delle catene del valore, ma la rivoluzione della governance e del digitale nelle nostre filiere sarà una sfida decisiva, come sottolinea Alessandro de Biasio, partner presso The European House-Ambrosetti, che evidenzia: “la nostra produzione ha una caratteristica ecosistemica”.

Nelle filiere quindi è fondamentale una nuova e diversa solidarietà tra gli attori, puntando sull’integrazione di queste. Sulla base di queste considerazioni The European House Ambrosetti ha avviato un progetto di analisi delle principali filiere italiane che si concretizzerà nella realizzazione di “una piattaforma di approfondimento con quattro pilastri: tre workshop, in cui verranno condivisi e validati approfondimenti e temi critici per lo sviluppo di proposte concrete, la realizzazione di un Position Paper e la formulazione di proposte di policy. Il progetto terminerà poi con un Forum di presentazione dei contenuti prodotti”, spiega de Biasio.

Il ruolo di Philip Morris Italia: un esempio di filiera integrata che genera ricchezza

Il primo workshop, tenutosi oggi in digitale ma che doveva realizzarsi nella città di Taranto, è stata l’occasione per evidenziare un esempio di filiera integrata virtuosa: quella di Philip Morris Italia.

L’azienda rappresenta infatti un attore rilevante nell’ecosistema economico italiano, in forte crescita con 2.460 occupati (+185% negli ultimi 5 anni).  Eppure, in una logica di filiera integrata non è solo l’impatto diretto, ma anche quello indiretto, indotto e catalizzato, a contribuire al pil e anche alla sopravvivenza e alla salute dell’intera filiera.

The European House Ambrosetti ha quindi applicato il modello cosiddetto dei “ 4 capitali” per misurare l’impatto diretto e indiretto della presenza della multinazionale in Italia riguardo alla generazione di capitale economico, sociale, ambientale e cognitivo.

Soffermandoci su quello economico Philip Morris Italia ha all’attivo 470 milioni di forniture, con oltre 7 mila aziende coinvolte, coinvolgendo diverse filiere economiche agricole, industriali e commerciali, stimolando la creazioni di posti di lavoro lungo le filiere economiche attivate, per un totale di circa 22.500 persone coinvolte.

A tal proposito Marco Hannappel,  AD e Presidente di Philip Morris Italia, ha spiegato:

 “Siamo in Italia dal 1963 con un’importantissima fabbrica di filtri che ha avuto una grande storia, ma le filiere devono sempre partire da una scintilla: per noi è stato il primo accordo di filiera verticalmente integrato stipulato nel 2011 con Coldiretti e ONT. Oggi investiamo insieme a Coldiretti anche in ambito di sostenibilità, ottimizzazione dell’acqua e dell’energia e attenzione alle persone” 

“Acquistiamo il 50% del tabacco in Italia e questo permette un rapporto diretto con gli agricoltori e la filiera e senz’altro c’è tanta voglia da parte delle piccole aziende italiane di innovare. L’innovazione è alla base anche del nostro investimento più cospicuo che ha portato nel 2014 a posare la pima pietra del Greenfield di Crespellano, industria 4.0 interamente italiana, e all’inaugurazione del Centro di Prototipazione a Zola Pedrosa”

La fabbrica di Crespellano, inaugurata nel 2016, oggi è un centro di eccellenza a livello mondiale per la prototipazione, la produzione su larga scala e la formazione del personale per tutto ciò che concerne i prodotti senza fumo e per i filtri ad alto contenuto tecnologico.

Philip Morris Italia inaugura il “Digital Information Service Center” (DISC) a Taranto: Un investimento fino a 100 milioni di Euro in cinque anni e 400 posti di lavoro

Ma l’evento di oggi è stata anche l’occasione per annunciare la nascita di un altro punto di riferimento italiano per PMI: il DISC (Digital Information Service Center), che avrà proprio sede a Taranto.

Taranto per me è stata una grande sorpresa, una città in trasformazione con grandissime possibilità di sviluppo, come quella che presentiamo oggi” annuncia l’AD.

Il Philip Morris DISC, avanzato centro di assistenza rivolto ai consumatori italiani dei prodotti senza combustione, sarà gestito da un’azienda leader nel ramo dei servizi digitali al consumatore e impiegherà fino a 400 persone a regime nel 2021.

In cinque anni, l’investimento complessivo ammonterà a circa 100 milioni di Euro. Dopo una iniziale fase di test svolta durante la prima ondata della crisi sanitaria legata alla pandemia di COVID-19, il Philip Morris DISC, che sarà immediatamente operativo, rappresenterà il punto di riferimento dell’azienda per tutte le attività di customer care ai consumatori italiani dei prodotti senza combustione. Il centro sarà dotato dei più avanzati e innovativi sistemi di customer relationship management (CRM), basati su una completa digitalizzazione dei processi e sull’uso delle migliori tecnologie cloud.

Hannappel infine aggiunge una riflessione sulla situazione attuale:Il covid cambierà quello che è il quadro europeo mondiale degli investimenti, si creeranno dei punti di forza ma anche di debolezza.  È importante mantenere le filiere integrate, c’è una forte possibilità di investire in innovazione, che porta tante persone a lavorare, persone che oggi ad esempio rendono una filiera tabacchicola importante per il futuro del nostro paese.”

 

 

 

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