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Economia
Banche, congiuntura perfetta in Borsa. Con Draghi ai massimi da 12 mesi
(fonte Lapresse)

L’Istat ha appena certificato il crollo post-pandemia dell’economia italiana durante il 2020, anno in cui il Pil si è ristretto rispetto ai 12 mesi precedenti dell’8,8%, con una mini-dote (il dato acquisito) per il 2021, in cui bisogna risollevarsi dalle macerie del Covid e del debito/Pil schizzato al 160%, del 2,3%. Insomma, un’economia non proprio in salute, in cui non s'intravede al momento una forte e stabile inversione del ciclo.

Carlo Messina, CEO Intesa S
Il Ceo di Intesa-Sanpaolo Carlo Messina

Eppure per le banche in Borsa i rialzi sono continui e convincenti, tanto che per i titoli del credito sta per concludersi la migliore settimana da giugno. Il mercato sembra addirittura essersi dimenticato di una delle grandi minacce sul comparto che ha tenuto banco fino a qualche seduta fa e cioè che con il venir meno delle moratorie sui prestiti sta anche per crollare la diga che fino ad ora ha frenato l'ondata di crediti problematici che sta per abbattersi sugli attivi bancari. Il bilancio provvisorio (al giro di boa) è di un guadagno dell’Ftse-Italia Banche del 3,2%, il quinto rialzo consecutivo di seduta che spinge l’indice settoriale sui massimi da dodici mesi.

Orcel British Banking Standards 2013
Il prossimo Ceo di UniCredit Andrea Orcel

Certo, è slegata dall’economia reale con cui fra qualche mese le fotografie trimestrali dei bilanci dovranno fare i conti, però al momento sul mercato azionario per i titoli bancari italiani c’è una congiuntura astrale perfetta, in cui il ruolo da king maker lo fa Mario Draghi. Se strutturalmente l’enorme liquidità pompata dalle banche centrali sostiene le scelte degli investitori, come anche il maxi-piano di stimoli americano che sta per arrivare in una fase di forte accelerazione della campagna di vaccinazione a stelle e strisce, a Piazza Affari è bastato solo che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella tirasse fuori dal cilindro il nome dell’ex numero uno della Bce che ha salvato l'euro come risolutore dello stallo politico italiano per far cambiare il sentiment del mercato sulle banche. Draghi, basta la parola.

LP 9257549
L'amministratore delegato di BancoBpm Giuseppe Castagna

Minacciato prima da scenari catastrofici di incertezza, lo spread Btp-Bund è progressivamente sceso da 115 punti a poco sopra 100 (per la prima volta dal 2015) con il semplice arrivo di Draghi al Colle ed ha abbattuto questa soglia psicologica sul secondario, man mano che hanno iniziato a crescere le possibilità dell’ex banchiere della Bce di formare un nuovo governo.

In questo momento, ancora a consultazioni in corso, è a quota 95, mentre fioccano i report degli analisti finanziari che vedono il differenziale diminuire a 70 punti base nel caso in cui l’esecutivo Draghi giurasse al Quirinale e riuscisse a riscrivere il Recovery Plan italiano e addirittura viaggiare verso quota 20, recuperando il gap con i competitor ex Pigs Spagna e Portogallo (spread a 50/57), nel caso in cui Draghi facesse filotto mettendo a segno quelle riforme che i mercati invocano da decenni e risollevando il Paese dalla stagnazione dell'ultimo decennio. 

Alessandro Vandelli AD BPER Banca
L'amministratore delegato di Bper Alessandro Vandelli

La chiusura dello spread Btp/Bund permette alle banche di rafforzare i propri coefficienti patrimoniali che misurano la solidità di un istituto, rafforzamento che secondo le stime degli analisti di Intermonte si traduce in un incremento medio dei Cet1 Ratios di 15-20 punti base ogni 100 in meno di differenziale per i Btp, presenti per circa 400 miliardi di euro nei bilanci dei gruppi tricolori. 

In più, avere a Palazzo Chigi Mario Draghi, quello a cui si deve oltre l’80% dell’attuale configurazione del sistema bancario italiano quando a fine 2005 l'ex direttore generale del Tesoro arrivo alla tolda di comando di Banca d’Italia innescando un considerevole round di fusioni, significa per gli investitori poter contare su un acceleratore potenziale del processo di consolidamento bancario, benedetto anche dalla Vigilanza di Francoforte. Un uno-due, di cui meglio approfittare in Borsa prendendo posizione. E in pista, citando solo UniCredit, Mps, BancoBpm, Bper e PopSondrio, i pretendenti del risiko non mancano.

@andreadeugeni

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