Economia

Banche in crisi e i contribuenti pagano: ecco come evitare il collasso

di Ezio Pozzati

Il mondo bancario è un po' perverso, quando guadagna è merito suo quando perde pagano i contribuenti... Ma c'è un modo per uscirne. La proposta

Banche e salvataggi: il commento 


In tempi di incertezze economico-finanziarie e geopolitiche sovente ci poniamo un paio di domande: i miei soldi sono al sicuro? E' giusto salvare le banche magari con i soldi pubblici? Questi interrogativi legittimi ci dicono che vi è una grande preoccupazione per i fallimenti bancari, le cause le conosciamo tutti, ma spesso rimangono impresse indelebilmente solamente a chi le perdite le ha veramente subite. Ecco allora un titolo interessante: Banche in crisi in Italia: l'elenco dei fallimenti dal 1892 ad oggi (money.it)

Le banche italiane fallite dal 1892 ad oggi
    •     Banche fallite in Italia: l’elenco
    •     1) Banca Romana (1892-1894)
    •     2) Banco Ambrosiano (1982)
    •     3) Cassa di Risparmio di Prato (1987)
    •     4) Cassa di Risparmio di Venezia (1992)
    •     5) Varie Casse di Risparmio meridionali (1995)
    •     6) Banco di Napoli (1995)
    •     7) Bipop-Carire (2001-2002)
    •     8) Banca 121 - Monte dei Paschi di Siena (2002)
    •     9) Crack Parmalat, Cirio, titoli di Stato argentini (2003)
    •     10) Bancopoli (2005)
    •     11) Banca Italease (2006)
    •     12) Monte dei Paschi di Siena (2008)
    •     13) Banca Carige (2012)
    •     14) Banca Tercas (2012)
    •     15) Banca Etruria & Co. (2015)
    •     16) Veneto Banca e Banca popolare di Vicenza (2017)
    •     17) Banca Popolare di Bari (2019)

Ma quanto sono costati i salvataggi? Si ripete spesso che le operazioni di messa in sicurezza del sistema creditizio italiano dal 2013 ad oggi abbiano avuto un obiettivo chiaro: “salvare le banche” (fino a “60 miliardi di soldi pubblici”!). Questa convinzione è diffusa e implica che lo Stato abbia sovvenzionato ricchi banchieri con soldi che avrebbero potuto essere usati per migliori finalità. Questa nota presenta gli interventi degli ultimi anni e il loro costo per le casse pubbliche. In realtà, i limitati interventi sono stati volti a tutelare, per quanto possibile e senza aggravare troppo le già deboli finanze pubbliche, i piccoli risparmiatori. Quanto ci è costato il salvataggio delle banche? | Università Cattolica del Sacro Cuore (unicatt.it)  Domanda di rito: gli amministratori che gestiscono in modo “furbesco” le banche, le società di revisione che non controllano “bene” i conti, ma che incassano parcelle milionarie e che dire dei CONTROLLORI, Bankitalia in primis e BCE poi, riescono a cavarsela sempre?

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Dato che le banche sono tanto brave a fare utili, a pagare profumatamente gli amministratori (che in caso di insolvenza o fallimento come abbiamo già visto non pagano mai) ed una BCE che puntualmente dice che con gli stress test le banche sono tutte OK, allora faccio una proposta, eccola: i controllori non controllano, quasi tutti gli amministratori lo sanno che i bilanci sono taroccati, ebbene sia la Banca Centrale Europea a tutelare i soldi dei risparmiatori (il potere ce l'ha), non solo fino a 100.000 euro, ma fino all'ultimo centesimo (perché sono stati “depositati” e per essere custoditi pagando naturalmente, quindi non dovrebbero essere considerati di proprietà della banca, ma di chi li ha depositati) e dato che ci siamo i dipendenti dovranno essere accompagnati, fino a che non trovano un nuovo lavoro, a spese della BCE e non come oggi a carico dei vari Stati.

Se non è abbastanza chiaro diciamo che i soliti contribuenti pagano tre volte: 1. con la perdita dei loro soldi; 2. con con il “salvataggio” delle banche; 3. pagando le fuoriuscite dei bancari, magari ricollocandoli o mandandoli in pensione anticipatamente. Il periodo che va dal 2008 al 2017 vede la perdita di 89.511 fra i dipendenti bancari! Ecco una nuova domanda: quanto sono costati i salvataggi delle banche europee dopo la Crisi del 2008? Secondo la Commissione europea nel settore bancario sono stati immessi da parte dei governi nazionali 750 miliardi di euro. Sono i costi dei “bail-out”, precedenti alla direttiva sul “bail-in”, ai quali vanno aggiunti 1.200 miliardi di garanzie statali sulle passività delle banche. I modi per intervenire negli istituti di credito sono diversi, dalle partecipazioni azionarie alla creazione di bad bank. Se si conteggiano solo le perdite conteggiate bilanci pubblici degli Stati, il conto è di 218 miliardi. Le somme sono state finanziate soprattutto tramite emissioni di debito pubblico. A pagare sono direttamente i contribuenti. Il conto del salvataggi bancari? In Europa è arrivato a 218 miliardi, secondo quanto scrive Linkiesta.it.

Per fare questo occorre una solo l'intervento degli Stati Europei con l'abolizione immediata del bail-in. “E'la legge a prevedere come funziona il bail-in (vedi in particolare i decreti legislativi n. 385/1993, n. 58/1998 e n. 180/2015 e il regolamento UE n. 806/2014) e la Banca d'Italia non può fornirne che la propria interpretazione. La legge può essere interpretata in maniera differente da parte dell'autorità giudiziaria (nazionale ed europea) e dovrà essere applicata anche da altri soggetti (es. Comitato Unico di Risoluzione, sistemi di garanzia dei depositanti)”.

Che cosa è il bail-in? | L'economia per tutti (bancaditalia.it) Dato che la Direttiva è Europea investiamo il nuovo Parlamento perché tolga questa “stangata” ai contribuenti così possiamo dare anche una regolata alle banche, ai banchieri e soprattutto all'arroganza della BCE che non è mai responsabile di niente e se lo è gode della: “Totale immunità giurisdizionale: nessuna corte nazionale può emettere sentenze riguardanti la BCE se la giurisdizione può essere della Corte di Giustizia Europea. Vi è una incompetenza generale. Qualsiasi azione contro la BCE deve essere archiviata. Le corti nazionali possono avere un potere giurisdizionale solo per i casi non demandati alla Corte di Giustizia Europea, ma dato che la giurisdizione della Corte di Giustizia Europea è molto ampia, sono veramente pochi casi residuali. 

La BCE ha già fatto più volte ricorso alla Corte di Giustizia Europea contro enti o stati”. VOGLIAMO PARLARE DI IMMUNITA' GIURIDICHE E PRIVILEGI? ECCO A VOI LA BANCA CENTRALE EUROPEA (scenarieconomici.it)E' tutto chiaro adesso? Con le somme esposte sopra si potrebbe finanziare tranquillamente la transizione energetica, tanto cara a noi tutti, ma soprattutto ai Commissari Europei. Chiudo con una frase tratta da OBLIVION con Jacque Fresco (1901-2001): “non possiamo risolvere i problemi usando la stessa mentalità che li ha generati”.