Bce, tutti a sparare contro la Lagarde. Parliamo del sonno della Consob - Affaritaliani.it

Economia

Bce, tutti a sparare contro la Lagarde. Parliamo del sonno della Consob

Buddy Fox

L'Eurotower ha responsabilizzato la politica comunitaria e degli Stati membri che deve aprire il portafoglio

“Se vivi abbastanza a lungo sui mercati potrai vedere di tutto, io sono dovuto arrivare a 89 anni per sperimentare una cosa del genere”. A parlare non è un singolo risparmiatore demoralizzato dalle perdite, ma il guru dei guru decano dei mercati Warren Buffett, che pochi giorni fa, come sua abitudine, sui forti cali aveva già cominciato a comprare pensando a una semplice correzione, senza immaginare quello che sarebbe accaduto dopo.

Ma non è stato l’unico tra i grandi a perdere la testa. Ce n’è per tutti, anche per l’altro guru della speculazione Ray Dalio, il fondatore e proprietario di Bridgewater, il più grande hedge fund al mondo, che a novembre dell’anno scorso, secondo indiscrezioni del Wsj aveva costruito un’enorme posizione speculativa al ribasso (operazione smentita) per poi presentarsi a Davos, scoraggiato e rassegnato al mega rialzo dichiarando e recitando un mea culpa per le magre performance del suo fondo accompagnandolo con lo slogan “chash is trash” e suggerendo di comprare azioni al primo ribasso.

Ora, lo stesso Dalio, notizia fresca di pochi giorni, dichiara di aver costruito, questa volta è ufficiale, una nuova posizione al ribasso contro tutto l’equity europeo e soprattutto contro Francia, Germania e Olanda. Lo smarrimento è corale e comprensibile. Lo è al tavolo dei grandi, figuriamoci i topolini, piccoli risparmiatori e trader che stanno sotto aspettando le briciole. Sui mercati è sempre una prova di forza, a maggior ragione in questi momenti.

Da un lato c’è la pressione dei rimpianti, c’è chi si rammarica per non aver venduto sui massimi, chi per aver chiuso troppo presto gli short e da ora chi si pente per aver iniziato a comprare troppo presto. Dall’altro c’è la pressione dei media, che fanno un gran chiasso esplodendo con infinite notizie negative, altro che il bazooka della Lagarde, quello delle news per spaventare funziona davvero! Peccato però che non avessero compreso il problema quando era dietro la porta, quando il Fuzzy era a 25.000 e tutti saltavano e ballavano per l’Opa di Intesa su Ubi. Si ballava sul Titanic mentre l’iceberg si avvicinava, ma lo dobbiamo sapere, i media sono sempre dietro la curva.

Ieri, in apparenza, non è successo nulla di buono, la Lagarde ha fatto il minimo che doveva fare, sbagliando la comunicazione e lo stesso la Consob, ha fatto il minimo con il divieto sulle vendite allo scoperto su 85 titoli e l’ha fatto quando i buoi ormai erano scappati. E poi c’è stata la Fed che con una nuova iniezione da cavallo per 500 miliardi di dollari, sembra solo aver alzato la palla per una nuova schiacciata dei ribassisti. Si sono costruiti argini d’argilla su cui la pioggia di vendite non ha avuto difficoltà a spazzare via, e il fiume ribassista ha potuto accelerare.

Attenzione però, è tutto sbagliato in apparenza, perché ormai assuefatti da una sequenza di ribassi costante, si perde di vista la grande quantità di stimoli monetari che giorno dopo giorno viene messa in campo e che si somma a quelli che ci sono già. Fermiamo le macchine, tappiamoci le orecchie per evitare il fracasso che confonde e ragioniamo, tutte queste sono state delle mosse sbagliate?

La Consob ieri ha finalmente battuto un colpo, ha vietato le vendite allo scoperto sui principali 85 titoli del listino. Ma è una mossa più propagandistica, un palliativo che una vera medicina. L’abbiamo visto nel 2008, quando allo stesso modo furono vietate le vendite allo scoperto, il risultato fu un’ulteriore perdita dei listini nell’ordine del 20/30%. Oggi ci sono talmente tanti strumenti finanziari e talmente tanta liquidità a disposizione, che le vendite possono essere forzate attraverso altri canali.

(Segue...)