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Economia
Big pharma e il pieno di utili: le scommesse su obesità, Alzheimer e cancro

Obesità, Alzheimer e lotta al cancro: le nuove frontiere del mercato del pharma

Pfizer, Moderna, Astrazeneca ma anche Novo Nordisk e Eli Lilly: se da un lato è innegabile che il Covid abbia gonfiato i ricavi e le quotazioni in borsa delle società farmaceutiche- soprattutto delle prime due che sono uscite vincitrici dalla corsa ai vaccini- con il ritorno alla normalità qualcosa- anche in questo settore- è cambiato. Come fa notare Milano Finanza in una sua analisi dopo che la domanda di sieri è diminuita, i numeri delle big pharma hanno accusato il colpo e il settore "ha iniziato a guardare oltre". 

Lo provano anche le parole di Zurab Zedelashvili, associate director corporate ratings di Scope Ratings. "Negli ultimi quattro anni la maggior parte delle aziende farmaceutiche europee e statunitensi leader ha registrato una crescita dei ricavi. Un aumento che si è dimostrato costante e robusto dalla pandemia, grazie a tendenze favorevoli che guidano la domanda, come l'invecchiamento della popolazione, l'introduzione di nuovi trattamenti - in modo spettacolare nel caso dei farmaci contro l'obesità - e il miglioramento dell'accesso all'assistenza sanitaria nei mercati emergenti”.

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Volgendo lo sguardo ai mercati, secondo Steve Smith, equity investment director di Capital Group, sono tre i settori d’investimento, considerando anche il recente sviluppo dell’intelligenza artificiale, che hanno ampie potenzialità di sviluppo: obesità, oncologia e disturbi cognitivi. Insomma la crescita delle big pharma continuerà, ma seguendo una nuova direzione. D’altronde, come fa notare MF nella sua analisi, "i trattamenti anti-obesità hanno già mostrato le loro potenzialità: la danese Novo Nordisk è diventata la società più capitalizzata d’Europa grazie ai farmaci Ozempic e Wegovy, mentre l’americana Eli Lilly ha superato la market cap di Tesla alla fine di gennaio". 

Secondo la Food and Drud Administration (Fda), spiega sempre MF, “il 70% degli americani è in sovrappeso, il che rende quello dei farmaci anti-obesità un mercato enorme: secondo Citi varrà 71 miliardi di dollari entro il 2032”. Ma non solo. Il mercato dell’oncologia, secondo una ricerca del broker Vantage, potrebbe invece raggiungere i 556 miliardi di dollari nel 2030 dai circa 300 miliardi del 2022".  Infine, conclude l’analisi di MF, molte possibilità arrivano anche dal fronto Alzheimer: “secondo l’Oms, nel mondo più di 55 milioni di persone sono affette da demenza e l'Alzheimer è il tipo più comune: nel 2023 la Fda ha approvato un farmaco di Biogen in grado di rallentare la malattia, mentre Eli Lilly ha registrato risultati positivi in uno studio di fase III”.

 






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