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Economia
Ucraina, la crisi affonda i listini Ue. Mosca fa -13,2%. A Milano ko Exor

Borsa: a Piazza Affari crolla Exor dopo l'accordo con il fisco italiano 

Il rinnovato timore di un conflitto armato sul confine ucraino, con gli sforzi diplomatici che per ora non sembrano riuscire a distendere il clima, manda di nuovo in fibrillazione i listini europei che chiudono la prima seduta della settimana con perdite vicine al 2% (si salva solo Londra).

Dopo una buona partenza in scia all'annuncio del possibile summit Usa-Russia, infatti, gli indici sono rapidamente passati in 'rosso' a causa della presa di posizione del Cremlino, che ha definito 'premature' le indicazioni sul possibile incontro. Con Wall Street chiusa per il Presidents' Day, la situazione sui mercati e' poi peggiorata quando il presidente russo, Vladimir Putin, ha spiegato che avrebbe deciso gia' oggi se riconoscere (o meno) le due autoproclamate repubbliche del Donbass.

Tensioni che hanno relegato sullo sfondo, almeno per un giorno, i dubbi degli operatori sui tempi per la stretta monetaria da parte delle banche centrali e il calo degli indici Pmi manifatturieri nell'eurozona, con la Borsa di Mosca che e' crollata del 13% a causa dei venti di guerra (e il conseguente rischio di sanzioni internazionali). In questo clima, Piazza Affari a fine seduta ha perso l'1,7% con quasi tutti i titoli del Ftse Mib in territorio negativo (tra le rare eccezioni Nexi +1%).

In fondo al listino finisce Exor (-4,5%) che risente dell'annuncio dell'accordo transattivo da 746 milioni con il fisco italiano. Vendite anche su Cnh Industrial (-3,8%) alla vigilia del Capital markets day e sulle principali banche, con Banco Bpm giu' dell'2%. Sul mercato dei cambi, euro stabile a 1,1338 dollari da 1,1335 venerdi' in chiusura e a 130,17 yen (da 130,49), mentre il rapporto dollaro/yen e' a 114,82 (da 115,12).

In rialzo, infine, i prezzi del petrolio: il future aprile sul Wti sale dell'1,3% a 91,4 dollari al barile, mentre l'analoga consegna sul Brent scambia a 95,2 dollari (+1,7 per cento). La seduta e' stata negativa anche per Saipem (-3,2%), Tenaris (-3,1%) e Campari (-3%). L'accordo da 746 milioni con il Fisco italiano, come detto, ha invece penalizzato Exor. Venerdi' a mercato chiuso la societa' ha resto noto di aver trovato un accordo transattivo con l'Agenzia delle entrate per risolvere un contenzioso pagando 746 milioni, di cui 104 di interessi.

La contestazione riguarda la societa' di diritto italiano Exor Spa, che nel dicembre del 2016 si era fusa con la sua controllata olandese Exor Holding N.V. dando origine all'odierna Exor. La notizia era 'inattesa, anche perche' si tratta di una questione sorta nel corso del 2021 e ha un impatto negativo del 3% circa sul Nav', sottolineano gli analisti di Equita, pur ricordando che 'lo sconto sul Nav resta comunque elevato' e pari a circa il 40%. Gli esperti hanno ridotto il target del 4% a 96 euro (confermato il giudizio "buy"), 'continuando ad applicare uno sconto del 20%' sul Nav.

La notizia e' 'negativa' anche secondo Intesa Sanpaolo, considerando 'l'ammontare dell'esborso one-off'. Gli analisti confermano tuttavia la raccomandazione "buy" su Exor, citando lo sconto sul Nav ben superiore alla media storica del 25%. Tra le novita' della giornata c'e' anche l'imminente sbarco a Piazza Affari del gruppo De Nora. Il cda della multinazionale, controllata dall'omonima famiglia con il 64% delle quote e partecipata da Snam con il 34% (che a fine seduta ha limitato le perdite allo 0,4%) ha deliberato di avviare l'iter per la quotazione su Euronext Milan e la richiesta a Consob di autorizzazione alla pubblicazione del prospetto informativo.

Male sul listino principale anche la holding Cnh dopo le indicazioni fornite dalla concorrente statunitense Deere. 'Consideriamo i numeri del primo trimestre 2022 di Deere positivi per l'outlook 2022 di Cnh', commentano da Intesa Sanpaolo. 'Per una prospettiva piu' a lungo termine - aggiungono - crediamo che l'attenzione del mercato sara' sul piano industriale che sara' presentato domani e sul confronto tra i target strategici a lungo termine di Cnh e quelli appena introdotti da Deere'. 'L'outlook per il settore rimane solido', confermano gli esperti di Banca Akros, che mantengono la raccomandazione "buy" per Cnh. Si salvano invece DiaSorin (+0,13%) e la holding Atlantia (-0,06%). Vendite su Leonardo (-2,8%) e Tim (-2,8%). 

La seduta è stata negativa per tutti i principali indici europei. La peggiore a fine giornata e' stata la Borsa di Francoforte, che ha perso il 2,1%, seguita da Parigi (-2%), Amsterdam (-2%), Madrid (-1,2%), con Londra che ha limitato per perdite allo 0,4%. Quanto ai diversi settori, le vendite degli investitori si sono concentrate in particolare sulle auto auto, con il sottoindice Euro Stoxx del comparto in calo de 2,6%, seguito da tecnologia (-2,6%) e industria chimica (-2,4%). Tra i titoli, si registrano tonfi per Teleperformance (-5,1%) sull'indice francese Cac, per il settore auto con Continental (-3,9%) e Bmw (-3,2%) sul Dax e per il gruppo Coca-Cola (-4,5%) a Londra.

Si e' salvata la compagnia Air France-Klm (-0,2%), anche se ha rallentato sul finale, in scia alle indiscrezioni di stampa secondo cui tutti gli azionisti di riferimento della compagnia parteciperanno alla ricapitalizzazione da 4 miliardi di euro annunciata la scorsa settimana. A Madrid, invece, ha svettato Almirall (+8,3%) dopo avere presentato i conti del 2021 e avere annunciato la nomina di un nuovo presidente, che risolve le questioni di successione all'interno della famiglia Gallardo, che controlla la societa'.

Questo mentre a Zurigo e' finita nuovamente sotto i riflettori Credit Suisse (-3,1%) in seguito all'inchiesta di vari media internazionali basata su una fuga di dati sui suoi clienti, tra cui vi sarebbero criminali e governanti corrotti. La banca ha respinto 'le insinuazioni' circa comportamenti illeciti. Della questione si sta occupando anche l'ente di sorveglianza del mercato finanziario svizzero, la Finma, che ha detto di 'avere preso conoscenza' degli articoli e di 'essere in contatto con la banca'.

L'indagine, intitolata 'Suisse Secrets', e' stata condotta dal quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung con le tv Ndr e Wdr e altri partner internazionali, tra cui il Guardian, Le Monde e il New York Times (per un totale di 47 testate) e si basa su dati della banca forniti da una fonte anonima. I documenti contengono informazioni sui conti di oltre 30mila clienti del Credit Suisse, per un totale di 18mila conti, del valore complessivo di 100 miliardi di franchi svizzeri (i conti finiti sotto la lente dei giornalisti vanno dal 1940 al 2010).

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