Economia

Cimbri sfila Unipol dal patto per Mediobanca

Il ceo della compagnia bolognese rivendica la bontà dell'operazione con Bper e si dice disposto a guardarsi intorno, senza fretta

Unipol, Cimbri: non aderiamo al patto di consultazione

Mediobanca "è ben gestita" e "noi abbiamo tutte le ragioni per essere soddisfatti come azionisti". Lo ha detto Carlo Cimbri, presidente di Unipol, che è azionista di Mediobanca con una quota di circa l'1,9%. "Non abbiamo mai pensato e non penseremo di entrare in un patto di sindacato, non ne abbiamo mai sentito la necessità in nessun settore", ha detto a chi gli chiedeva della possibilità di aderire al patto di consultazione di piazzetta Cuccia. "Decideremo in base alle convenienze di Unipol, ma questo non vuol dire che non siamo soddisfatti e che non sosteniamo management".

Il titolo cala dell'8% in Borsa, ma Cimbri: "Non facciamo piani per raccogliere consensi alla presentazione"

Il presidente di Unipol non si mostra particolarmente preoccupato per l'andamento del titolo in Borsa, che pure arretra di oltre otto punti percentuali in una giornata in cui l'indice Ftse Mib viaggia in vigorosa ripresa. “Non facciamo piani - ha detto Cimbri - per stappare bottiglie di champagne e per raccogliere consensi al momento della presentazione, ma perché chi ha fiducia in noi e investe su di noi sia soddisfatto fra tre anni, quando presenteremo i risultati di quello che abbiamo annunciato oggi”.

La strategia su Bper e PopSondrio

Unipol ha quote rilevanti sia in Bper che nella Banca Popolare di Sondrio, rispettivamente il 19,9 e il 9,5%. “Come azionisti di Bper - ha detto Cimbri - riteniamo in poco tempo di aver fatto fare alla banca un discreto percorso. Prima della nostra acquisizione Bper era una banca importante ma regionale, con attivi per 60 miliardi di euro. Dal nostro arrivo come soci stabili la banca con le acquisizione con Unipol Banca, Ubi e Carige, che dovrebbe completata entro l’anno, Bper è arrivata ad avere poco meno di 160 miliardi di attivi. Ora Bper - ha continuato- deve giocare in un altro campionato, senza fare il passo più lungo della banca. Il futuro è fatto di lavoro per portare a regime gli asset che ha, costruire una strategia e una cultura di banca nazionale e consolidarsi nella nuova dimensione”.

Per quanto riguarda Banca Popolare di Sondrio "è una bella banca e pensiamo di aver fatto un buon investimento". L'istituto ha "il Cet1 più alto in Italia e noi abbiamo un rapporto storico con il management della banca, a cui abbiamo dato supporto anche nell’ultima assemblea. Al momento siamo soddisfatti così. Auspichiamo che anche Sondrio possa effettuare gli investimenti che ha fatto Bper per sviluppare di più la bancassicurazione", ha aggiunto Cimbri.

"Non cerchiamo altre partnership in bancassurance ma pronti per opportunità"

Sul fronte della bancassurance “siamo pronti a cogliere nuove opportunità che dovessero presentarsi sul mercato. Siamo sul mercato e, se ci fosse un’opportunità di breve la valuteremo, ma non allocheremo risorse per opportunità che hanno valore o lunghezza di periodo effimero” ha detto Cimbri. Con Bper e Banca Popolare di Sondrio “abbiamo un rapporto consolidato e investiamo”, ma “non siamo alla ricerca di altre partnership e non crediamo al modello di rapporto fra banca e assicurazioni basato sulle joint venture ma nelle partnership e nel loro rafforzamento”. In ogni caso, ha aggiunto, “non faremo acquisizioni di controllo di gruppi bancari”.

Crescita all’estero non esclusa ma complessa

“Noi abbiamo scelto di diversificare per linee di business - ha spiegato Cimbri -. Mai nella vita andremo fuori dall’Italia? No, ma andare fuori è complicato, non bastano i soldi. Un grande gruppo assicurativo internazionale diventa una federazione di compagnie di assicurazione. Le sinergie dal punto di vista industriale sono molto più basse rispetto ad esempio all’industria automobilistica”. Ad esempio nelle banche i gruppi internazionali si sono formati in altre epoche, non ora”. In ogni caso “mai dire mai, ma in ogni caso le acquisizioni non faranno mai parte di un piano industriale”.

Mps? Difficile (ma non impossibile)

“E’ difficile che Unipol possa mettere dei soldi su Mps. Il gruppo lo fa solo se vede la possibilità di ritorni strategici” ha dichiarato Cimbri.

Generali, Cimbri: auspico stabilità

Le situazioni di conflittualità non fanno mai bene a prescindere, distolgono l’attenzione dall’interesse che dovrebbe essere univoco, ossia la crescita e lo sviluppo della società. "Non auspico - ha detto Cimbri - una situazione di perdurante di conflittualità in Generali, ma di normalità”. Lo ha detto il presidente di Unipol, Carlo Cimbri, in conferenza stampa dopo la presentazione del piano rispondendo a chi gli chiedeva dalle turbolenze nell’azionariato vissute da Generali negli ultimi mesi. “Non penso che il settore si avvantaggi se un competitor ha una situazione più turbolenta” ed è anzi preferibile “una aspra ma sana competizione”.

Cimbri ha sottolineato che “è importante la stabilità dell’azionariato, perché consente di fare programmi di lungo periodo e di costruire” e non “scelte di breve termine che non vanno nell’interesse della società” ma che sono prese per ottenere consenso. “La stabilità dell’azionariato è un valore per l’azienda”.