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Economia
Confindustria, notaio-Probiviri sul voto.Mal di pancia dei supporter di Bonomi

Commissione elettorale che verrà sorteggiata fra i Probiviri di Confindustria e un notaio che verrà invece scelto probabilmente dalla vicepresidente con delega all’Organizzazione Antonella Mansi. Sono i soggetti che dovranno supervisionare, recandosi a Roma, la designazione del nuovo presidente della Confindustria, elezione che si svolgerà il 16 aprile e che, per l’eccezionalità dell’emergenza coronavirus, vedrà i 179 membri del Consiglio generale votare su una piattaforma ad hoc (in stile piattaforma Rousseau) fornita dalla società Gisa per l’impossibilità di recarsi fisicamente in viale dell’Astronomia. 

L’appalto, che coprirà probabilmente anche il voto del 30 aprile sulla nuova squadra di vicepresidenti e sul programma, sarà gestito da Confindustria Servizi. Lo ha deciso il Consiglio di presidenza dell’associazione degli industriali che si è riunito questa mattina in videoconferenza.

Dopo un primo rinvio (il voto del Consiglio generale doveva tenersi il 26 marzo) dovuto all’esplosione dell’epidemia Covid, l’intenzione del presidente Vincenzo Boccia è quella di portare la confederazione alla scelta del suo successore rispettando i tempi dell’agenda e senza ulteriori rimandi, garantendo la massima affidabilità della nuova procedura elettorale, su cui però sono già scoppiati dei mal di pancia.

Dissensi non soltanto fra alcuni vicepresidenti che volevano un ulteriore passaggio in Consiglio generale per la votazione della modalità, ma anche fra alcuni sostenitori del presidente di Assolombarda Carlo Bonomi (la sfida è con la vicepresidente di Confindustria e imprenditrice orafa Licia Mattioli) che, nonostante il notevole vantaggio nelle preferenze del numero uno degli industriali milanesi certificato dai "Saggi", addirittura temono brogli elettorali che possano ribaltare i pronostici.

Il livello di diffidenza è talmente forte che si ipotizzano contro-mosse organizzate con tanto di screenshot sul Pc o sullo smartphone dell’espressione di voto per prevenire eventuali manomissioni.  Stando a quanto risulta ad Affaritaliani.it, prima del 16 ci saranno due prove di votazione per garantire al momento dell'utilizzo decisivo il corretto funzionamento della piattaforma e Boccia, in caso di emergenza, ha preparato anche un “piano B”. Piano che però al momento rimane top secret

@andreadeugeni

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Riceviamo e pubblichiamo dall'Area Comunicazione di Confindustria: 

 

Caro Direttore, 
Le scriviamo in relazione all’articolo «Confindustria, notaio-Probiviri sul voto. Mal di pancia dei supporter di Bonomi», pubblicato l’8 aprile 2020, a firma di Andrea Deugeni per segnalarLe che nell'articolo in oggetto sono presenti ricostruzioni e fatti contrari a verità. 
  
Si legge in apertura di “un notaio che verrà invece scelto probabilmente dalla vicepresidente con delega all’Organizzazione Antonella Mansi. Sono i soggetti che dovranno supervisionare, recandosi a Roma, la designazione del nuovo presidente della Confindustria” . 
In relazione a tale circostanza, ci corre l’obbligo di precisare che tale funzione di garanzia in ordine alla regolarità dell’esecuzione delle operazioni elettorali sarà affidata a specifico organo statutariamente previsto, mentre il notaio chiamato a intervenire sarà quello normalmente utilizzato per le assemblee di Confindustria. 
  
Nel prosieguo, inoltre, si legge che sarebbero insorti “Dissensi non soltanto fra alcuni vicepresidenti che volevano un ulteriore passaggio in Consiglio generale per la votazione della modalità, ma anche fra alcuni sostenitori del presidente di Assolombarda Carlo Bonomi (la sfida è con la vicepresidente di Confindustria e imprenditrice orafa Licia Mattioli) che, nonostante il notevole vantaggio nelle preferenze del numero uno degli industriali milanesi certificato dai "Saggi", addirittura temono brogli elettorali che possano ribaltare i pronostici”.
  
Contrariamente a quanto riferito nell’articolo, occorre specificare l’assenza di qualsivoglia discussione o dissenso tra i vice presidenti sull’argomento, in occasione del citato Consiglio di Presidenza dell'8 aprile; nell’articolo tali fatti sono peraltro posti in relazione con le asserite preoccupazioni di irregolarità delle operazioni elettorali,insinuando strumentalmente l’idea che vi sia stata una spaccatura interna al Consiglio, motivata per l’appunto da una presunta diffidenza nei confronti del sistema di voto. 
  
Confindustria ha richiesto e ottenuto specifiche garanzie dalla società appaltatrice in ordine alla sicurezza delle procedure di voto, il cui svolgimento secondo protocolli informatici non dipende da una scelta discrezionale della Presidenza, ma dalla eccezionalità della situazione e dalla volontà di rispettare i tempi dati, garantendo ai componenti del Consiglio Generale la possibilità di esercitare la loro espressione di voto, assicurando il requisito inderogabile della massima segretezza. Gli aventi diritto sono stati puntualmente informati. 
  
Certi che vorrà tener conto di queste precisazioni e che ne vorrà informare i suoi lettori la salutiamo con cordialità 

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Ringrazio l'Area Comunicazione di Confindustria per l'attenzione, ma mi preme precisare a mia volta che per quanto riguarda lo "specifico organo statutariamente previsto", io non sostengo diversamente: cito infatti la commissione elettorale, organo che da statuto interviene per ogni designazione del nuovo presidente, ma che per l'occasione secondo quanto rivelato da alcune fonti interne di Confindustria ad Affaritaliani.it fra le principali ipotesi in campo per la composizione della stessa c'era anche quella di attingere fra i Probiviri della confederazione in grado di recarsi fisicamente a Roma.

Cito poi il "notaio che verrà invece scelto probabilmente dalla vicepresidente con delega all’Organizzazione Antonella Mansi", perché di questi aspetti organizzativi concreti (come ad esempio il nome del notaio, che viene da voi precisato essere "quello normalmente utilizzato per le assemblee di Confindustria") le stesse fonti hanno rivelato che se ne occuperanno appunto la vicepresidente di Confindustria con delega ad hoc.

Sui dissensi all’interno del Consiglio di Presidenza mi riferivo, come in un articolo da me precedentemente scritto il primo aprile dal titolo "Confindustria, l'appalto a Gisa Srl. Le richieste sulla garanzia del voto", alla proposta alternativa di votazione avanzata da parte di un vicepresidente nel CoPre del 25 marzo a quella della piattaforma gestita da Gisa, proposta che prevedeva il voto per Pec, con l’impiego di un notaio, con la richiesta finale di far decidere in ultima istanza al Consiglio generale. Decisione poi invece avocata dalla Presidenza e proposta su cui si sono registrate, come scritto, delle tensioni dettate, a quanto risulta, dalle perplessità di alcuni vicepresidenti. 

Non ho alcun dubbio, infine, che "Confindustria ha richiesto e ottenuto specifiche garanzie dalla società appaltatrice in ordine alla sicurezza delle procedure di voto, il cui svolgimento secondo protocolli informatici non dipende da una scelta discrezionale della Presidenza, ma dalla eccezionalità della situazione e dalla volontà di rispettare i tempi dati, garantendo ai componenti del Consiglio Generale la possibilità di esercitare la loro espressione di voto, assicurando il requisito inderogabile della massima segretezza”, ma da cronista ho registrato diffidenze, come riportato nell’articolo, fra alcuni membri del Consiglio generale. Diffidenza di cui posso fornire prove documentali.  

Cordiali saluti,

Andrea Deugeni

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