Economia
Dazi, Timpone: "Compensare gli effetti negativi sulle imprese si può. Ecco come"
Il credito d`imposta compenserà il maggior costo dei beni gravati da dazi e svalutazione, neutralizzando così gli effetti negativi

Dazi, Timpone: "Compensare effetti negativi su imprese con credito d`imposta"
Mentre l`Italia rischia ricadute negative fino allo 0,5% del Pil dai dazi commerciali da qui al 2026, secondo quanto riferito ieri dal ministro dell`Economia, Giancarlo Giorgetti, prendendo a riferimento un livello del 15% (quello concordato tra Washington e Bruxelles), secondo ricostruzioni di stampa il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, avrebbe chiesto ai ministri interessati proiezioni sui possibili danni.
Tra le ipotesi in campo c`è anche quella di attendere tre mesi per stimare gli effetti delle misure sui bilanci delle imprese più esposte e, a quel punto, valutare quale sostegno offrire alle aziende. In questo quadro, una delle proposte emerse in questi giorni è quella di "compensare gli effetti negativi dei dazi doganali Usa e della svalutazione del dollaro introducendo un credito d`imposta pari al 100% del maggior costo sostenuto a favore delle imprese esportatrici", spiega in un documento di analisi Gianluca Timpone, tributarista specializzato su materie societarie e di bilancio."
Il credito d`imposta compenserà il maggior costo dei beni gravati da dazi e svalutazione, neutralizzando così gli effetti negativi. Lo Stato, con il minimo sforzo, pari ad un investimento annuale di circa 3,8 miliardi potrà ottenere il massimo risultato evitando che circa 20 miliardi escano dal sistema produttivo", sostiene.
La proposta di Timpone prevede alcuni paletti. Riguarderebbe imprese con fatturato export verso gli Usa non inferiore, ad esempio, al 10% del totale; che siano in grado di dimostrare una riduzione dei margini commerciali dovuta a dazi o svalutazione del dollaro e con tracciabilità delle operazioni doganali e valutarie dimostrabili.
L`idea è calcolare il credito d`imposta annualmente sulla base dei dati forniti Agenzia delle Dogane e Banca d`Italia (o Bce) in merito a dazi (15%) medi e tasso di cambio (13%). Il credito potrà essere spalmato su più esercizi fiscali (3-5 anni) per non gravare in modo eccessivo sul bilancio pubblico. E le imprese beneficiarie dovranno continuare a versare regolarmente Irpef e contributi previdenziali e assistenziali, preservando il gettito fiscale e contributivo dello Stato.
Inoltre, il credito d`imposta potrà essere utilizzato esclusivamente per compensare imposte e contributi dovuti, e non sarà rimborsabile in denaro, garantendo una maggiore sostenibilità della misura. "Lo Stato investe 3,8 miliardi all`anno per 5 anni di credito d`imposta, il sistema produttivo evita una perdita di circa 24 miliardi all`anno di export evitando chiusure, riduzioni occupazionali e gettito erariale (Irpef e contributi previdenziali)" e salvaguardando l`export "il risparmio netto per il sistema economico è di oltre 20 miliardi all`anno", conclude il tributarista.