Decarbonizzazione e infrastrutture energetiche per il Sud, oggi il webinar di Merita - Affaritaliani.it

Economia

Decarbonizzazione e infrastrutture energetiche per il Sud, oggi il webinar di Merita

Donnarumma (Terna): "Metà dei 9 mld di investimenti destinati al Centro-Sud". Tamburi (Enel): "Decarbonizzazione e transizione energetica obiettivi principali"

Decarbonizzazione e infrastrutture, un piano per il Mezzogiorno

Infrastrutture energetiche di qualità per il Mezzogiorno sulla strada della decarbonizzazione: è il tema del webinar organizzato dall'Associazione Merita in collaborazione con Matching Energies Foundation. Tra gli argomenti di giornata, anche gli investimenti necessari per rendere le reti energetiche meridionali all'altezza degli ambiziosi obiettivi previsti dal quadro della strategia europea sulla decarbonizzazione.  

Un piano che richiede un rilevante potenziamento della capacità e flessibilità della rete nel settore elettrico e il potenziamento e rinnovo di settori importanti della rete gas, oltre allo sviluppo delle interconnessioni con l’estero. Uno sforzo necessario per raggiungere il mix di fonti energetiche indicate dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec) per il 2030 in termini di quota delle rinnovabili (30% del consumo finale di energia e 55% sui consumi elettrici) e di utilizzo del gas naturale (49 MTep).

A partecipare all'incontro sono stati, tra gli altri, Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Terna, Carlo Tamburi, direttore di Enel Italia, Massimo Derchi, capo business della Unit Asset Italia di Snam Paolo Gallo, CEO di Italgas.

Stefano Donnarumma (Terna): "Metà dei 9 mld di investimenti destinati al Centro-Sud"

"Il nostro piano industriale presentato di recente - ha commentato Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Terna, durante il suo intervento - ha visto un incremento del 22% rispetto al precedente, questo per cogliere le opportunità di accelerazione potenziale e di semplificazione autorizzativa che sono dei must per sviluppo del sistema energetico nazionale, così come le opportunità che nascono dalle necessità di adeguatezza del Pniec. Il piano di sviluppo prevede 9 miliardi di investimenti, la metà dei quali si concentra al centro-Sud.  Se togliamo la componente Tyrrhenian link, circa 3 miliardi sono sviluppati nelle regioni del Sud Italia". Investimenti, ha spiegato il numero uno di Terna, che si dividono in diversi cluster che spaziano dal trasporto dell'energia, soprattutto direzione Sud-Nord, ai cavi sottomarini.

Donnarumma ha aggiunto: "Nell’ottica della sostenibilità ambientale, altro nostro target fondamentale, fondamentale è una massiva attività di rinnovo degli impianti. Prevediamo di investire almeno 1 miliardo per la sicurezza della rete. Infine, il concetto di flessibilità diventa qui estremamente importante: noi siamo un sistema di insieme. Tutte le parti in gioco devono garantire che il sistema regga e regga la sfida della transizione energetica. Il nostro è un lavoro di team. Bisogna lavorare affinché questa pianificazione sia integrata. Un esempio? La capacità di digitalizzazione delle reti, e di gestione a livello periferico e locale il flusso energetico, è fondamentale che sia supportata da un'infrastrutturazione corretta per poter gestire la resilienza e la sicurezza del sistema così come la capacità di flessibilità".

Carlo Tamburi (Enel): "Decarbonizzazione e transizione energetica principali obiettivi al 2030"

"Decarbonizzazione e transizione energetica sono i nostri obiettivi principali al 2030, che abbiamo  di recente rimarcato nel nostro piano industriale", ha sottolineato Carlo Tamburi, direttore di Enel Italia. "Il nostro punto di arrivo, che coinvolge anche e soprattutto il Sud, è il disimpegno del carbone nei nostri quattro grandi impianti. C'è poi il tema della Sardegna e del Mezzogiorno: sappiamo che la rete deve fare interventi di automazione e digitalizzazione per rinnovarsi ed essere più efficiente. Tutto quello che facciamo è indirizzato alla sostenibilità e alla transizione energetica".

"Nel Sud abbiamo il Sulcis, dove abbiamo fatto un grande sforzo di collaborazione con le istituzioni, soprattutto con il Ministero, e abbiamo dato supporto per la ripartenza dell’hub dell’alluminio nella questione dell’Alcoa. Il Tyrrhenian link deve integrare l'infrastruttura elettrica per l'approvigionamento genrale della Sardegna. Abbiamo poi l'impianto di Brindisi, molto importante per l'equilibrio della rete, essenziale da anni. Dal primo gennaio verrà chiuso il primo dei tre gruppi Brindisi 2". Dal 2025, la centrale funzionerà con metano ad alta efficienza. 

Tamburi ha proseguito: "Nel mezzogiorno, per quanto riguarda il Recovery Fund, abbiamo tre grandi progetti. Uno è quello di Catania sui pannelli fotovoltaici e sulla riqualificazione complessiva della rete che in alcune parti deve trovare le risposte per la regolazione e la riduzione delle interruzioni e delle perdite di rete. Quegli 8 miliardi di investimenti sulla rete sono in gran parte indirizzati anche a questo".

almeno il 70% dei nostri gasdotti sono riutilizzabili. Abbiamo una rete in condizione di gestire con flessibilità il percorso di sostituzione del metano fossile con #gas #rinnovabili, è una ricchezza del Paese".

Massimo Derchi (Snam): "Il 70% dei nostri gasdotti sono riutilizzabili"

"Gli obiettivi del Pniec sono sfidanti. Il 70% dei nostri gasdotti è riutilizzabile in ottica idrogeno", ha affermato Massimo Derchi, capo business della Unit Asset Italia di Snam.

"Il 30 ottobre scorso - ha continuato Derchi - il TAP (Gasdotto Trans Adriatico, ndr), di cui Snam possiede il 20%, è stato collegato alla rete di trasporto nazionale". Un progetto, come aveva spiegato l'azienda in occasione della presentazione del Piano Industriale 2024, completato nei tempi previsti.

Paolo Gallo (Italgas): "Digitalizzazione fondamentale per la transizione"

"Italgas ha una forte presenza nel Mezzogiorno, in cui è presente il 25/30% delle infrastrutture della società. Il nostro piano industriale prevede 7 miliardi e mezzo di investimenti, di cui un terzo è destinato al Sud". A dichiararlo è il suo amministratore delegato Paolo Gallo durante l'incontro, che ha aggiunto: "Il cuore del piano rappresenta la trasformazione digitale della nostra rete. Abbiamo già speso 900 milioni negli anni passati per questo. Tutta la nostra rete sarà interamente digitale una volta completato il piano industriale. Stiamo inoltre completando con il 2021, fattore che aiuta la transizione energetica, la conversioen di vecchie reti isolate che funzionavano a gpl". 

"La digitalizzazione è un elemento rilevante nella transizione e senza di essa non potremo pensare di gestire l’immissione nella rete di gas diversi da quelli tradizionali, come i nuovi gas decarbonizzati e rinnovabili o addirittura l'idrogeno verde. Per questo stiamo facendo un enorme sforzo di trasformazione per rendere la rete compatibile con questi ultimi. Questa trasformazione nell’immediato dà benefici diffusi: la rete digitale aumenta la qualità del servizio offerto, la sicurezza, il contenimento delle emissioni. L’innovazione diffusa sul territorio lo aiuta a crescere. Per quanto riguarda gli investimenti rivolti al Mezzogiorno, in Sardegna abbiamo acquistato delle concessioni due anni fa e nel giro di due anni abbiamo superato 200 km di rete di distribuzione su un terzo del territorio sardo".

"Questo - ha concluso Gallo - conferma il ruolo di innovazione di Italgas, soprattutto nel Mezzogiorno, che porta a un'accelerazione dello sviluppo industriale del Paese. Nei prossimi anni prevediamo di stanziare 900 milioni di euro di investimenti per questo".