Economia
Dopo Fca-Renault, Mediaset-ProSieben. E ora il mercato attende Uni-Commerz
Mediaset in ProSibienSat.1 per non restare indietro nel risiko europeo. Le aziende italiane ignorano i muri dei sovranisti
Poi perché i contatti col gruppo tedesco proseguivano da mesi per arrivare a un’integrazione che desse via al primo “nocciolo” del futuro polo paneuropeo della televisione commerciale, ma sembravano essere giunti ad un punto morto. E con un miliardo a disposizione da spendere in acquisizioni ai Berlusconi non è sembrato il caso di attendere ulteriormente, anche a costo di rischiare di apparire poco amichevoli (non è un caso se Pier Silvio Berlusconi ha ribadito ampiamente i “consolidati rapporti” che già esisteva non tra Mediaset, Mediaset Espana e ProSibienSat.1).
Questo anche perché dopo la tornata elettorale europea Forza Italia è scivolata al minimo storico, raccogliendo poco più di 2,3 milioni di voti contro i 4,5 del Movimento 5 Stelle, gli oltre 6 milioni del Pd e gli olte 9,1 milioni della Lega. Il “partito di plastica” di Silvio Berlusconi (che pure con oltre mezzo milione di preferenze si è confermato il politico più votato dagli italiani) è ormai irrilevante politicamente e ancor di più rischia di esserlo se come probaile perderà ulteriori pezzi (il governatore della Liguria, Giovanni Toti, sembra in procinto di unirsi a Giorgia Meloni per cercare di dar vita a un nuovo soggetto politico “sovranista” di destra).
A questo punto il duopolio Rai-Mediaset è a rischio, o quanto meno la rendita di posizione sul mercato italiano non appare più così certa e confortante, quindi meglio spiegare le vele e cercare di prendere il largo prima che i manche i mercati europei diventino troppo perigliosi ed in mano a pochi grandi gruppi. Se l’avventura avrà successo il passaggio generazionale all’interno del gruppo Berlusconi potrà dirsi felicemnte concluso. E’ quello che si augurano tutti gli azionisti di Mediaset, che negli ultimi due anni tra un mercato pubbblicitario poco brillante e le continue schermaglie col gruppo Bolloré hanno visto il titolo perdere in borsa un 30%.
Poteva andargli peggio (gli azionisti di Telecom Italia, altra “preda” della campagna di Vincent Bollorè, è sotto del 50% rispetto ai livelli di due anni fa), ma non è detto debba andare automaticamente meglio dopo l’ingresso nel capitale di ProSibienSat.1. Un primo giudizio verrà probabilmente il prossimo 25 luglio: in quella data è previsto un Cda di Mediaset che dovrà esprimersi in merito alla proposta di distribuzione di dividendi da sottoporre poi ad un’eventuale nuova assemblea degli azionisti. L’acquisizione del 9,6% dell’emittente tedesca non avrà alcun impatto su questo tema, ha promesso Pier Silvio Berlusconi. Il mercato per ora registra la promessa, in attesa di vedere se sarà mantenuta.
Luca Spoldi