Economia
Empowering Africa, Enel Green Power in campo per portare energia

A Roma conferenza su accesso energia nel continente africano: "Empowering Africa, access to power in the African continent"
L’accesso all’elettricità è il fattore chiave per il futuro del continente africano. La povertà energetica e la mancanza di accesso ai servizi elettrici stanno danneggiando notevolmente i progressi umani in Africa.
Questa è quanto è emerso dalla conferenza "Empowering Africa- access to power in the African continent" che si è tenuta a Roma presso Palazzo Rondonini.
L’incontro organizzato dall’Istituto Affari Internazionali insieme a Enel Foundation e al Policy Center for the New South è servito ad approfondire il tema dell’accesso all’elettricità partendo dall’analisi dei trend economici, sociali e tecnologici e offrire una valutazione dello stato attuale delle prospettive future per l’accesso all’elettricità nel continente africano.
A partecipare all’evento, tra gli altri, Antonio Cammisecra, CEO di Enel Green Power, Nicolò Sartori, responsabile del programma ‘Energia, clima e risorse’ dell’istituto Affari Internazionali, Nathalie Tocci, direttore IAI, Giuseppe Montesano di Enel Foundation.
Dalla fotografia scattata durante l’incontro, oggi l’Africa sub-sahariana ospita il 14% della popolazione mondiale senza accesso all’elettricità, cioè circa 600 milioni di abitanti. In queste condizioni, molti Paesi africani non sono in grado di sviluppare un’economia solida o fornire servizi sanitari e di istruzione di base ai loro cittadini.
“Enel Green Power è presente in Africa da molti anni. Abbiamo iniziato una presenza in Sud Africa e poi piano piano nell’intero continente. Il motivo qual’è? Ci sono 600 milioni di africani che vivono senza accesso all’energia. Il ruolo di un’azienda come Enel Green Power è anche quello di portare energia, elettricità in modo sostenibile a chi oggi ne ha assoluto bisogno. - spiega Cammisecra, CEO Enel Green power, ai microfoni di Affaritaliani.it -Non avere accesso all’energia in tempi moderni è una negazione dei diritti umani e quindi noi siamo impegnati nel fare la nostra parte per provare a risolvere quello che è uno dei più grandi problemi presenti oggi sul pianeta Terra.”