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Economia
Enel perde contro gli Osage in tribunale, colpa del paladino del green Starace

Enel perde contro gli Osage in tribunale. La colpa? Del paladino del green Starace

“Credo che ognuno di noi debba essere giudicato per ciò che ha fatto. Contano le azioni non le parole. Se dovessimo dar credito ai discorsi, saremmo tutti bravi e irreprensibili.” Forse Francesco Starace, ex Amministratore Delegato di Enel, non conosceva questa famosa frase del giudice Giovanni Falcone.

Infatti, mentre raccontava al mondo di essere un paladino della sostenibilità e del green, calpestava le richieste dei nativi americani della comunità Osage, resi famosi dall’ultimo film di Martin Scorsese, sui diritti minerari in un campo eolico in Oklahoma. Il risultato? Gli Osage hanno trascinato Enel in tribunale e hanno vinto il primo round.

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Un bel lascito di Starace alla sua ex azienda nella quale era stato soprannominato “l’ideologo del terrore” per un famoso intervento all’Università Luiss in cui alla domanda di uno studente sulle modalità per cambiare un’azienda come Enel rispondeva: “Vanno individuati i gangli di controllo dell’organizzazione che si vuole cambiare. E bisogna distruggere, distruggere fisicamente questi centri di potere. Per farlo, ci vogliono i cambiatori che vanno infilati lì dentro, dando a essi una visibilità sproporzionata rispetto al loro status aziendale, creando quindi malessere all’interno del ganglio dell’organizzazione che si vuole distruggere”.

Dichiarazioni invece all’insegna della sostenibilità e dello stile, quelle mostrate dal capo della Nazione nativa americana Osage che, nel commentare la vicenda, ha affermato semplicemente: “Dovevate venire e chiedere il permesso”.






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