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Economia
Fisco, ok dal Cdm al decreto sulle sanzioni. Leo: "Ridotte a un terzo"

Fisco, ok dal Cdm al decreto sulle sanzioni. Il ministro Leo: "Ridotte a un terzo"

Il governo ha dato il via libera oggi, 21 febbraio, alla riforma sulle sanzioni amministrative e penali per chi non paga il Fisco. Durante il consiglio dei ministri in corso, sono al centro della discussione tre decreti del '97 e la legge sulle sanzioni fiscali (Dlgs 74/2000), comunemente conosciuta come legge sulle "manette agli evasori".

Le modifiche principali riguardano il decreto 472, che stabilisce i principi generali delle sanzioni amministrative introducendo il criterio della "proporzionalità delle sanzioni", in linea con le sanzioni europee. Questo significa che le sanzioni saranno commisurate alla gravità dell'infrazione commessa, garantendo un trattamento più equo e proporzionato.  Non vi sono state modifiche alle pene per frodi e omesse dichiarazioni, al fine di mantenere un deterrente efficace per coloro che agiscono in malafede. Oltre questo, il decreto 473 riscrive le sanzioni relative a vari tributi come registro, bollo, imposte ipotecarie e catastali, assicurazioni e concessioni.

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Si aggiunge un nuovo tassello alla riforma fiscale voluta dal Governo che punta a garantire un sistema più trasparente e in grado di promuovere la conformità fiscale e tutelare l'interesse pubblico. “Con il nono decreto attuativo della delega fiscale si interviene sulle sanzioni tributarie, sia amministrative che penali”. Lo ha spiegato il vice ministro dell'Economia Maurizio Leo al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato in via preliminare il decreto sulle sanzioni tributarie.Per quanto riguarda le sanzioni amministrative, aggiunge Leo, “verranno ridotte da un quinto a un terzo, avvicinandole ai parametri europei e introducendo un principio di maggiore proporzionalità”.

“Per quel che concerne le sanzioni penali, verranno adeguate le norme relativa alla non punibilità agli indirizzi emersi dalla giurisprudenza, aiutando chi non può pagare per cause di forza maggiore, chi decide comunque di mettersi in regola, anche attraverso la rateizzazione, pagando l’intera imposta, le sanzioni (ridotte) e gli interessi”. Aggiunge il vice ministro: “Verranno invece colpiti i comportamenti fraudolenti, simulatori e omissivi a danno del fisco. Lo Stato deve venire incontro ai contribuenti onesti, ma non può e non deve abbassare la guardia nei confronti di coloro che fanno i furbi”. 






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