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Economia
Fotovoltaico Plug and Play, la soluzione contro il caro energia

Senza installazione e senza autorizzazioni, basta collegare una spina. Quanto può essere conveniente?

Il caro energia è ormai un tema scottante che da mesi tiene famiglie e imprese con il fiato sospeso.  Il terrore di ricevere bollette da incubo si è presto trasformato nella rassegnazione di dover affrontare tali costi esorbitanti.  E se le aziende iniziano a valutare le chiusure, le famiglie temono di passare un inverno al freddo e al buio. È partita quindi la corsa alla ricerca di soluzioni per risparmiare sulle bollette, con idee per risparmiare che hanno riempito quotidiani e notiziari, ma che nel concreto non portano a risparmi considerevoli sui consumi (come il trend topic di qualche tempo fa sulla cottura della pasta a fuoco spento dopo l’ebollizione, che impatterebbe sui consumi per meno dell’1%).

Chi da anni si occupa invece seriamente di efficientamento energetico e risparmio sulle bollette, come il portale Abbassalebollette.it, ha rimarcato quelle che sono le 3 principali direttrici su cui orientarsi per abbattere concretamente le bollette da subito, anche in maniera semplice. I fronti su cui agire, dunque, sono i seguenti: ridurre i consumi di energia e gas metano, installando elettrodomestici in elevata classe energetica e caldaie a condensazione ad alta efficienza; autoprodurre parte dell’energia elettrica di cui si ha bisogno, installando pannelli solari fotovoltaici; cambiare tariffa e fornitore, scegliendo un’offerta più conveniente sul mercato libero. 

Premesso che i migliori risultati, in termini di risparmio, si ottengono mettendo in campo contemporaneamente tutte queste strategie, è abbastanza chiaro a tutti che l’autoproduzione di energia con un impianto fotovoltaico è la strategia che consente di avere il maggiore beneficio senza rinunciare alle proprie abitudini e al comfort. Tuttavia, fino ad oggi, il fotovoltaico era sempre considerato una soluzione molto costosa e non alla portata di tutti, in quanto era necessario disporre di un tetto abbastanza ampio, non avere vincoli o impedimenti ambientali e, soprattutto, era necessario avere pazienza, per attendere i tempi tecnici di installazione e i tempi burocratici per l’allaccio e l’entrata in produzione.

Oggi tutto sta cambiando, e anche sul fronte dell’autoproduzione domestica di energia elettrica è arrivata una piccola grande rivoluzione: il Fotovoltaico da balcone Plug & Play.

Fotovoltaico da balcone: anche in condominio e senza autorizzazioni

Il fotovoltaico da balcone plug and play è tanto semplice quanto efficace. Si tratta di un solo pannello fotovoltaico, con micro inverter integrato, dotato di staffe da parete, balcone con ringhiera o supporti da appoggio su terrazze o giardini, che entra in produzione semplicemente collegando la spina ad una presa della corrente dell’impianto domestico. Un impianto di questa tipologia costa quanto un elettrodomestico di fascia media, non richiede particolari competenze per l’installazione, non necessita di alcuna autorizzazione e, soprattutto, può essere installato anche sul balcone di un appartamento, entrando subito in produzione.

A questo punto è comunque fondamentale fare una distinzione tecnica importante, che può impattare su eventuali limiti all’installazione e sulle procedure autorizzative. Nello specifico, si parla di: fotovoltaico plug&play per impianti di potenza inferiore a 350 W e mini fotovoltaico per impianti di potenza maggiore di 350 W e inferiore ad 800 W

Entrambe le tipologie sono assoggettate ad una procedura semplificata di installazione, che non richiede alcuna autorizzazione preventiva, ma ci sono lievi differenze nell’unico adempimento burocratico necessario, che è la comunicazione unica al distributore, che vedremo più nel dettaglio avanti nell’articolo.

Come funziona e come si installa il fotovoltaico da balcone?

Come possiamo evincere dai modelli di fotovoltaico plug and play in vendita sullo store online di abbassalebollette.it, un impianto a spina, è composto essenzialmente da: un pannello solare fotovoltaico di circa 350 Wp, un micro inverter con potenza in uscita di 300 Wp, un telaio per incorporare pannello e inverter, una presa di connessione (schuco o italiana a scelta) e staffe per il montaggio a terra o a parete. Le dimensioni, dunque, sono quelle di un pannello fotovoltaico tradizionale: lunghezza di 1,7 m circa, larghezza di 1 m circa, spessore di 3-4 cm circa e peso di 20 Kg circa (+ 2 Kg di inverter e cavi). 

Un impianto plug and play di questa tipologia, di fatto, non richiede una vera e propria installazione. Si effettua il fissaggio, a parete o a terra, e si collega la spina in dotazione ad una presa di corrente dedicata del circuito di casa. Il pannello entra subito in produzione e fornisce corrente al circuito domestico.

Secondo i dati forniti da Abbassalebollette.it, un pannello installato con la corretta esposizione solare e con la giusta inclinazione, può produrre fino a 450 kWh di energia elettrica all’anno (+/- 10% tra sud e nord Italia), che corrispondono a circa il 25% dei consumi di una famiglia media. In parole povere, la produzione dell’impianto plug and play può compensare, nell’arco dell’anno, i consumi di lavastoviglie, frigorifero, lavatrice e parte del consumo del climatizzatore (in base all’uso che se ne fa).

Il fotovoltaico a spina ha anche dei difetti: l’energia prodotta deve essere consumata durante la produzione. Se i carichi della casa sono inferiori alla produzione, l’energia in eccesso viene ceduta in rete e, per questa tipologia di impianti con connessione semplificata, non viene retribuita. Quindi la corrente prodotta in eccesso e non consumata, viene di fatto “regalata” alla rete nazionale.

Si può installare una batteria di Accumulo? No

Un dettaglio spesso poco chiaro anche su molti siti di informazione è la possibilità di abbinare una batteria di accumulo a questi impianti plug and play. La legge lo vieta, per cui, per quanto possa essere fattibile a livello tecnico, non è realizzabile nella pratica per un vincolo normativo. Non sono quindi disponibili in vendita kit di accumulo (a norma) compatibili con il fotovoltaico plug and play.

La Comunicazione al Distributore (non si tratta di autorizzazione)

L’unico adempimento da effettuare quando si acquista un fotovoltaico plug and play o un mini fotovoltaico è la cosiddetta Comunicazione Unica ARERA al distributore locale di energia (qui viene spiegata la differenza tra distributore e fornitore di energia). Nella maggior parte dei casi la comunicazione unica si può fare tranquillamente online e richiede pochi minuti, inserendo tutti i dati tecnici dell’impianto e le certificazioni disponibili. Il fornitore, ricevuta la comunicazione, avrà 10 giorni di tempo per verificare che il contatore è idoneo ad operare con l’impianto dichiarato ed effettuare eventuali sostituzioni (i nuovi contatori sono sempre compatibili).

Prezzi e detrazioni fiscali

Quanto costa un fotovoltaico plug and play e, soprattutto, in quanto tempo si rientra dell’investimento? Questo è sicuramente il punto più importante quando si parla di questi impianti. Sullo shop online di Abbassalebollette.it, i prezzi di un impianto fotovoltaico plug and play partono da soli 600 euro, incluse le spese di spedizione. Tale costo può essere ulteriormente abbattuto del 50% se si opta per la detrazione fiscale statale, portando in detrazione per 10 anni la metà della spesa sostenuta.

Con le quotazioni attuali dell’energia elettrica, e ricordando anche che per ogni kWh in meno acquistato sulla rete si risparmia, oltre al costo vivo dell’energia, anche l’IVA, le accise e parte delle spese relative ad oneri e spese di trasporto, il risparmio annuo sulle bollette si attesta mediamente intorno ai 200 euro, consentendo un rientro dell’investimento in meno di due anni per chi opta per la detrazione fiscale, e in tre anni per chi invece acquista a prezzo pieno.

Sia i pannelli che gli inverter in vendita sullo shop di Abbassalebollette.it offrono 25 anni di garanzia sul rendimento, per cui l’impianto si ripaga davvero in pochissimo tempo e garantisce risparmi sulle bollette per almeno altri 20 anni.

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