Economia
Gas, l'asse Italia-Israele. Draghi va da Bennett per chiudere con i russi



Roma e Gerusalemme intendono collaborare su tutti i dossier decisivi: dalle tecnologie alla sanità
Guaerra Russia Ucraina, la mossa di Draghi sul gas israeliano
L'Italia ha scelto Israele per rifornirsi di gas e fronteggiare la crisi energetica dovuta alla guerra in Ucraina e ai rapporti sempre più tesi con la Russia di Putin. Israele - si legge su Repubblica - è capace di contribuire all’autonomia energetica di Roma attraverso nuove imponenti forniture, che potrebbe far transitare dall’Egitto e poi trasportare in Italia dopo un processo di liquefazione e successiva rigassificazione. Ma l’obiettivo è collaborare sui dossier decisivi dei prossimi anni: tecnologie all’avanguardia, agroalimentare, sanità e biomedicina, farmaceutica, sicurezza cibernetica, aerospazio. Con questo spirito nasce la visita di Mario Draghi in Israele. Tra oggi e domani, il premier sarà ricevuto a Gerusalemme dalle massime cariche politiche e istituzionali del Paese.
L’idea della visita - prosegue Repubblica - nasce da un incontro fra Draghi e l’ambasciatore israeliano in Italia, Dror Eydar, meno di due mesi fa. "Ma visto che avete bisogno di così tanto gas – è stato il ragionamento di Eydar - perché non prendere anche quello israeliano?". «Guardo l’agenda – ha colto l’opportunità il premier - e decidiamo la data della mia visita". La tempistica, in questa storia, non è irrilevante: la missione apre infatti un tour internazionale che porterà Draghi prima al Consiglio europeo, poi al G7 e al vertice Nato, infine da Erdogan ad Ankara. Nel pomeriggio di martedì, il presidente del Consiglio sarà a Ramallah per un colloquio con il premier palestinese Mohammad Shtayyeh e per la firma di cinque intese bilaterali tra Italia e Palestina. In quella sede, Draghi ribadirà la classica posizione italiana, a favore di un negoziato per arrivare a una soluzione con due Stati.